Getty Images
Genoa, Radovanovic: 'Tifo affinché la Juve non perda più'
Cresciuto in un paese martoriato dalla guerra Radovanovic ha spiegato come per lui le pressioni a cui è sottoposto un calciatore abbiano poco significato: "Avevo 11 anni, ho visto le finestre di casa mia saltare in aria durante i bombardamenti. Figuratevi se mi fa paura sbagliare un passaggio o sentire fischi e critiche".
Il mediano balcanico ha poi spiegato l'origine del suo soprannome, il Turco, che l'accompagna ormai da diverso tempo: "Colpa degli argentini, Spolli in testa. È un’espressione catanese, mi hanno visto una volta con la barba lunga, tutto scuro e hanno iniziato a chiamarmi così nello spogliatoio. Peccato non aver ritrovato qui Spolli, grande calciatore e grande persona".
Un'osservazione infine sui difetti da limare: "Devo avere più coraggio e provare maggiormente il tiro. Segno troppo poco, dovrei farne tre o quattro a stagione. Ma la mia preoccupazione principale è sempre quella di difendere la porta. Certo, il Genoa gioca più offensivo e quindi anche io devo osare di più".