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Genoa, Piatek: 'Non penso ai record nè al mercato. Quando arrivai non c'era nessuno, ora invece...'
E pensare che quando, appena tre mesi fa, approdò al Genoa lo fece da perfetto sconosciuto:
"Il giorno della firma non c'era nessuno ad aspettarmi, anche se io non mi aspettavo di vedere i tifosi. Poi durante le visite mediche qualche tifoso e qualche giornalista si era reso conto che era arrivato un nuovo giocatore. Adesso è tutto diverso. Spesso è difficile camminare cento metri pacificamente. I tifosi mi chiamano, mi dicono 'bomber' o 'pistolero' e cercano di pronunciare il mio nome correttamente. Oramai succede sempre meno di sentirlo con la 'a'. Quando ho iniziato a segnare con continuità in Serie A c'era la convinzione che la striscia sarebbe finita presto... Sono consapevole che prima o poi accadrà, magari passerò 1, 2 o forse 3 partite senza segnare. Succede anche a Cristiano Ronaldo. Il fatto che sia sopra di lui nella classifica marcatori non significa niente, non raggiungerò mai i suoi traguardi. Sarò felice se riuscirò a mantenere queste medie per 2-3 stagioni".
In patria in molti già da anni lo paragonano a Robert Lewandowski, un idolo col quale Piatek recentemente ha avuto l'onore di giocare assieme in nazionale: "Lo seguo da sempre cercando di imitarlo. Mi ha sempre impressionato spalle alla porta. Ultimamente mi ha dato molti consigli".
Nonostante la notorietà improvvisa e meritata, a casa Piatek lui resta e rimane semplicemente Kris: "La famiglia mi aiuta. Sia i miei genitori che la mia ragazza, mi fanno restare coi piedi per terra. E mi spronano a non rimandare le cose. La spazzatura non si butta via da sola, anche se segno 4 gol.".