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    Genoa: Locatelli come Suso e Niang, ma il Milan non è d'accordo

    Genoa: Locatelli come Suso e Niang, ma il Milan non è d'accordo

    • Marco Tripodi
    L'idea del Genoa è chiara: ripetere con Manuel Locatelli ciò che due stagioni fa si fece con Suso e Niang.

    Quando nel gennaio 2016 lo spagnolo ed il francese approdarono a Pegli venivano considerati quasi degli oggetti misteriosi a Milanello. Il prestito concesso al Genoa appariva più una soluzione estrema, in mancanza di concrete offerte d'acquisto provenienti da altre parti, che non un reale tentativo di salvare la carriera di due calciatori. Ed invece lo straordinario girone di ritorno dell'ultimo Grifone targato Gasperini vide proprio in Suso e in Niang due dei protagonisti principali, tanto che entrambi a fine stagione si riguadagnarono la fiducia del Milan ed un posto da titolare nel futuro 11 di Vincenzo Montella. Che poi dei due soltanto l'ex Liverpool seppe confermarsi ad alti livelli è un'altra storia. Ciò che conta è che la salubre aria ligure seppe rivitalizzare due giocatori giudicati finiti, o quasi, nonostante la giovane età.

    Oggi il club rossoblù vorrebbe riproporre quella fortunata formula anche con il giovane regista dell'Under 21. Una convinzione talmente marcata che ieri Giorgio Perinetti, uno solitamente piuttosto abbottonato in fatto di trattative, è uscito tranquillamente allo scoperto facendo capire al Milan la propria buona disposizione ad accogliere il ragazzo alla corte di Ballardini. Ma il tentativo di rilanciare in rossoblù un giocatore del Milan in difficoltà sembra cozzare con la volontà del club meneghino. Dalle parti di via Aldo Rossi finora ogni tentativo di cessione del giovane talento lombardo, temporanea o definitiva che fosse, è stato respinto al mittente ed anche in questo caso le cose non sembrano andare in una direzione differente. Ciò nonostante la volontà del ragazzo resta quella di giocare e farlo in una piazza dove le pressioni sono sicuramente minori non potrebbe che contribuire alla sua crescita.
    Gli restano tre settimane scarse per convincere di ciò anche la dirigenza rossonera.

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