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    Genoa, le pagelle di CM: Shomurodov ci ha preso gusto, Pandev si congeda con due gemme

    Genoa, le pagelle di CM: Shomurodov ci ha preso gusto, Pandev si congeda con due gemme

    • Marco Tripodi
    GENOA-ATALANTA 3-4
     
    Marchetti 5:
    quarto gettone stagionale per il portiere veneto che passa un pomeriggio che definire difficile significa far ricorso agli eufemismi.
     
    Masiello 6: pericolosissimo in avvio quando, lui che non segna da una vita, sfiora il gol proprio contro la sua ex Dea. Per il resto cerca di limitare i danni al cospetto di una squadra scatenata per un'ora abbondante.
     
    Radovanovic 4,5: capitano di giornata, prova in qualche modo ad arginare la strapotenza di Zapata. Missione pressoché impossibile, soprattutto se i compagni non fanno molto per dargli una mano. Gli va meglio nella ripresa con Lammers, che è tutta un’altra cosa.
     
    Onguené 5: prima da titolare per il franco-camerunense che aveva debuttato in A proprio un girone fa a Bergamo. Se voleva guadagnarsi il riscatto difficilmente ci sarà riuscito.
     
    Ghiglione 5,5: non può spingere come può, schiacciato dall’esuberanza bergamasca, adattandosi ad agire solo in fase di contenimento. Caratteristica che non gli appartiene. E si vede.
    (dal 12’ st Portanova 6: terzo spezzone di gara in rossoblù per l’ex Juve che si segnala per un tentativo di gol alla Recoba che però non sorprende Gollini).
     
    Zajc 5:
    unico titolare di una linea mediana totalmente ridisegnata per l’occasione da Ballardini, si comporta esattamente come i suoi compagni, limitandosi alla passività di fronte alla straripanza nerazzurra.
    (dal 1’ st Pandev 7: bagna quella che quasi certamente sarà la sua ultima apparizione interna con un club siglando freddamente il rigore del raddoppio genoano e fornendo a Shomurodov l'assist del 3-4. Inutile sottolineare quanto mancherà a tutti i calciofili).
     
    Rovella 5,5: conferma di avere un’ottima personalità, andandosi spesso a prendere le battute dei calci piazzati. Buone le intenzioni, meno le realizzazioni.
     
    Melegoni 5:
    scalda subito i guanti di Gollini facendo intuire tutta la sua voglia di campo dopo tante settimane passate in panchina. Anche lui però viene travolto dallo tsunami bergamasco.
    (dal 33’ st Ebongue SV: seconda presenza in A per il giovane francese. Tutta esperienza).
     
    Cassata 5: spaesato e sconsolato, per trequarti d’ora vede avversari passare da tutte le parti.
    (dal 1’ st Caso 6,5: dimostra di aver buoni numeri, soprattutto palla al piede, movimentando un pomeriggio anonimo in zona offensiva per il Grifone. Peccato averlo visto pochissimo in stagione).
     
    Pjaca 5,5: nel primo tempo prova a fungere da collante tra i reparti, con scarsissimi risultati. Dopo il riposo si sposta sull’esterno, mettendoci voglia e intensità ma non molto altro.
     
    Destro 5: dargli un voto è davvero difficile visto che in 45’ i palloni che tocca si contano in meno di una mano.
    (dal 26’ st Shomurodov 7: entra e segna alla sua maniera: rubando palla e tempo all’avversario e piazzando un sinistro imparabile. Gesti già visti con Verona e Spezia. Praticamente un marchio di fabbrica. Si ripete nel finale salendo a sette reti in stagione. Mica male per un ex sconosciuto).
     
    All. D. Ballardini 6: il suo Genoa, che il proprio dovere in questo campionato lo ha già fatto, ha il grande merito non solo di non abbattersi dopo un primo tempo sciagurato ma prova pure a riaprire una gara che resta clamorosamente incerta fino all'ultimo. Un regalo a chi spesso lo critica accusandolo di non saper far divertire.
     

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