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    Genoa, le pagelle di CM: Lamanna, ma che fai?

    Genoa, le pagelle di CM: Lamanna, ma che fai?

    • Alberto Giambruno
    Palermo-Genoa 1-0
     
    Lamanna 5: il suo errore, in occasione del gol di Rispoli, è da matita rossa. Entra in porta con tutta la palla, davvero incomprensibile.
     
    Biraschi 6: in più di una circostanza sforna cross interessanti per Pinilla, poi poco altro.
     
    Munoz 6: fa a sportellate con Nestorovski, limitandolo. E’ pericoloso anche in attacco, sugli sviluppi di un calcio piazzato.
     
    Gentiletti 5,5: Doveri gli fischia fallo in attacco su Fulignati, il replay scagiona parzialmente il difensore genoano. Poi va in difficoltà quando il Palermo rischia tanti contropiede.
     
    Lazovic 5,5: dovrebbe permettere alla squadra la superiorità numerica, ma non è in giornata.
     
    (dal 70’ Ninkovic s.v.)
     
    Rigoni 5,5: è ovunque, sia in difesa che in attacco quando il grifone si spinge in avanti. Ma la corsa gli fa perdere visibilmente lucidità.
     
    Veloso 6: benino nel primo tempo, cala nella ripresa come il resto della squadra.
     
    Cataldi 5: quasi inoperoso, ma il cambio sembra più dettato dalla voglia di inserire un altro attaccante che altro.
     
    (dal 21’ Palladino 6: il suo ingresso in campo scuote la squadra, fornisce brio al reparto offensivo di Juric)
     
    Laxalt 6: vale quanto detto sulla sponda rosanero per Aleesami, a volte sembra correre senza un preciso motivo. Ma quando rientra a difendere è utilissimo.
     
    Pandev 5: lontano parente di quello che ha deciso l’ultima gara con l’Inter, sparisce col passare dei minuti.
     
    Pinilla 5: ha una clamorosa occasione al 30’ quando il suo tocco sottoporta, dopo un’indecisione di Goldaniga, termina a pochi centimetri dalla porta. La sua partita finisce al minuto 55.
     
    (dal 55’ Simeone 6: così come detto per Palladino, prova a smuovere le acque. Ma all’ultimo si perde)
     
     
    All. Juric 6: prova a sconvolgere i piani della partita, schierando Palladino e cambiando modulo. Non sta un attimo fermo in panchina, se i giocatori in campo avessero avuto un minimo del suo mordente forse il risultato sarebbe stato diverso.
     

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