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    Genoa-Verona, le pagelle di CM: Dragusin doppia trazione, Ngonge non basta

    Genoa-Verona, le pagelle di CM: Dragusin doppia trazione, Ngonge non basta

    • Marco Tripodi
    Genoa-Verona 1-0

    Genoa

    Martinez 7:
    a volte metti i brividi ai suoi avventurandosi con i piedi ma è comunque sempre attento e reattivo quando deve intervenire. Nel finale mette le ali per respingere l'incornata di Djuric.

    Bani 6,5: si appiccica a Bonazzoli come una zanzara sulla carta moschicida, non lasciando al rivale neppure lo spazio per respirare. A metterlo KO ci pensano però ancora una volta i muscoli della coscia che lo costringono ad alzare bandiera bianca già prima del riposo. Notiziaccia per Gilardino.
    (dal 41' pt De Winter 6: entra a freddo ma si cala subito bene nella parte, non semplice, di vice-Bani).

    Dragusin 7,5: duello tutto fisico con Djuric che cancella letteralmente dal campo. Poi cambia area e sfodera un gol da centravanti di razza, il suo primo in Serie A. Diga e bomber al tempo stesso.

    Vasquez 6,5: terzo moschettiere di una difesa affiatatissima, contribuisce a blindare il fortino rossoblù prendendo presto anche le misure all'esuberante subentrato Ngonge. 

    Sabelli 6,5: meno dirompente del solito in fase di ripartenza ma comunque prezioso e pulito nelle chiusure. Suda un po' di più quando sulla sua fascia viene dirottato Terracciano.

    Badelj 6,5: disegna geometrie con precisione certosina. Archi-star della mediana.
    (dal 41' st Thorsby SV

    Strootman 6,5: a volte sembra astenersi dal gioco ma quando sale in cattedra impartisce lezioni a tutti. Compagni e avversari.
    (dal 41' st Malinovskyi SV: fuori a sorpresa dall'11 titolare, entra a ridosso del 90' e per poco non combina la frittata regalando un pallone che il Verona non capitalizza)

    Frendrup 6: corsa e polmoni al servizio del collettivo. Poca forma, moltissima sostanza.

    Haps 7: sfreccia come un treno sulla corsia di sinistra, regala a Dragusin la palla del suo primo gol in Serie A e lo sfiora anche a titolo personale. Freccia impazzita che crea tanti danni.
    (dal 41' st Matturro SV)

    Gudmundsson 5,5: dopo aver trainato la carretta per un mese e mezzo per una sera si prende una pausa. E non solo perché il nome sul tabellino dei marcatori non è il suo. Chiuso nella morsa difensiva del Verona non trova mai la giocata giusta. Ma, alla luce degli interessi maturati nelle scorse settimane, per una volta può anche metterselo.

    Ekuban 6,5: solitamente sconclusionato, oggi è soprattutto sfortunato: al 42' colpisce un palo che avrebbe potuto cambiare più la sua stagione che quella del Genoa; al 50' i muscoli lo tradiscono costringendolo all'uscita. Gioca comunque con quella convinzione non sempre avuta in precedenza, mettendo in difficoltà con la sua velocità la statica difesa veronese.
    (dall'8' st Puscas 5,5: ha subito due buone palle per sbloccarsi ma prima Amione e poi la mira lo tradiscono. Errori gravi e non inediti per lui che tuttavia con il passare dei minuti riesce pian piano a sciogliersi, risultando prezioso nel far salire la squadra).

    All. A. Gilardino 6,5: con l'attacco ancora spuntato incamera tre punti pesanti come il piombo e preziosi come l'oro puntando forte sulla difesa. Davanti a un Verona smarrito, il suo Genoa fa la gara solo a sprazzi, mancando più volte il colpo del KO. Ma la vittoria arriva comunque e francamente, oggi, era l'unica cosa che contava.


    Verona

    Montipò 7: prova a tenere a galla il Verona parando il parabile e anche qualcosa di più.

    Amione 5,5: Ekuban lo svernicia ogni volta che vuole palesandone tutti i limiti. Ben più semplice il compito su Puscas, a cui nega la gioia del gol con un recupero strepitoso.
    (dal 25' st Duda 6,5: cambia volto al Verona e alla partita, ribaltando il baricentro di una gara che fino al suo ingresso era stato tutto sbilanciato nella metà campo scaligera).

    Hien 5: dovrebbe comandare la difesa ma non riesce mai a trovare la giusta misura sugli attaccanti rossoblù.

    Magnani 6: il vantaggio rossoblù nasce da un suo errato disimpegno. Però riesce a tenere a bada Gudmundsson. E di questi tempi non è proprio una cosa da poco.

    Terracciano 6,5: ha l'ingeneroso compito di provare ad arginare uno straripante Haps. Poi cambia fascia e sale di ritmo. Ma è sfortunato quando il palo ne respinge il diagonale del possibile pareggio.

    Folorunsho 6,5: tanta buona volontà ma poca assistenza da parte dei compagni che troppo spesso ne ignorano le intenzioni.
    (dal 40' st Saponara SV)

    Hongla 6: morde e arpiona tutto ciò che passa dalle sue parti. Nella ripresa si ricicla anche come difensore centrale. Utile e duttile.

    Doig 5: le spinte sulla fascia dello scozzese trovano davanti a sé un Vallo di Adriano invalicabile rappresentato da Sabelli.
    (dal 18' st Faraoni 5,5: entra per l'ammonito Hiene e tempo due minuti si fa ammonire a sua volta. Oltretutto era in diffida e salterà la sfida con il Lecce. Doppio danno)

    Suslov 5,5: prova fisica e di personalità per il giovane slovacco che tuttavia si spegne presto.
    (dal 18' st Cruz 5: per accorgersi della sua presenza bisogna ogni tanto dare un occhio al tabellino).

    Bonazzoli 4,5: con Bani in campo non tocca mai il pallone. Quando all'ex Chievo subentra De Winter le cose potrebbero cambiare e invece ad essere cambiato è proprio lui a cui Baroni risparmia la ripresa.
    (dal 1' st Ngonge 6,5: con la sua vivacità mette subito in difficoltà la retroguardia rossoblù facendo ammonire Vasquez e guadagnandosi diversi calci piazzati. Zizzania).

    Djuric 4,5: prova a fare a sportellate con Dragusin ma di fronte al rumeno non c'è trippa per gatti. Nel finale riesce finalmente ad allentare il guinzaglio ma trova comunque un Martinez strepitoso sulla sua strada a negargli il gol.

    All. M. Baroni 5,5: Genova era per lui l'ultima spiaggia dove però non trova l'ancora di salvezza. Manda in campo una squadra piena di cerotti che tuttavia fa troppo poco per provare a evitare la sconfitta. Le occasioni nel finale sono il segno che forse non tutti nello spogliatoio hanno alzato bandiera bianca. Ma la classifica ora piange davvero.

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