L’era Liverani è già finita: sei partite, quattro punti e un derby vinto per lasciare il segno nella prima avventura da tecnico in serie A dell’ex regista. Al suo posto rinasce l’accoppiata Gasperini-Preziosi, un amore nato nel 2006 e portato avanti fino alla notte di Palermo del 2010 quando l’idillio sembrava essere finito per sempre. Invece no, sabato sera è arrivata la riappacificazione dopo che il rapporto si era incrinato ed ora tutto è pronto per il ritorno in panchina del tecnico di Grugliasco. Allenatore dogmatico Gasperini, il suo Genoa sarà ancora quello del 3-4-3 e del gioco tutto velocità e imprevedibilità. L’entrata in corsa ha un buon punto di partenza: la rosa sembra essere ideale per l’idea tattica del mister. Tanti esterni, difensori rocciosi ed esperti, un regista di qualità e un bomber vero per finalizzare la mole di gioco del Grifone. Gli interpreti saranno diversi dall’ultimo Genoa capace di infiammare i tifosi: in quella squadra che sfiorò la Champions League c’erano Milito e Thiago Motta a fare la differenza, Ferrari baluardo difensivo e uno Sculli vero e proprio ago della bilancia tattica del Grifone.

I nomi sono diversi, la qualità è scesa ma con Lodi al posto di Thiago Motta e Gilardino nelle vesti di nuovo Milito si può dormire sonni tranquilli. Anche la difesa sembra essere giusta per schierarsi a tre con Gamberini, Manfredini e Portanova già interpreti nella retroguardia di Liverani con buoni risultati. Sarà poi tutta un’altra vita per gli esterni. Centurion, Santana, Stoian e Feftatzidis avranno tutto lo spazio necessario per mettersi in mostra nel tridente gasperiniano e forse uno di loro potrà anche essere il nuovo Sculli. Rosa giusta, tifosi entusiasti per il ritorno del loro vate e rapporto tecnico-presidente di nuovo idilliaco. Il passato ritorna ma è già ora di pensare al presente perché questo Grifone ha bisogno di un cambio di rotta se vuole far ripartire un progetto interrottosi bruscamente in una notte di quasi tre anni fa.