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    Genoa, la rivalsa di Ekuban: da capro espiatorio a idolo rossoblù

    Genoa, la rivalsa di Ekuban: da capro espiatorio a idolo rossoblù

    • Marco Tripodi
    La prima volta, si sa, non si scorda mai. Neppure quando le cose non vanno esattamente come lo si era immaginato.

    Il gol realizzato ieri a Venezia da Caleb Ekuban rappresenta la prima prodezza in Serie A dell'attaccante del Genoa. Una rete bella e importante che tuttavia non è bastata al Grifone per uscire dal Penzo con tre punti in tasca. Ma al rammarico per una mancata vittoria che poteva risollevare le sorti della squadra fa da contraltare l'umore del numero 20 rossoblù la gioia per una segnatura a metà tra il premio e la liberazione. Dopo una prima parte di stagione davvero disastrosa, sia a livello personale che collettivo, passata spesso a far da capro espiatorio dei guai della squadra anche quando le colpe non erano le sue, Ekuban sta ora piano piano scaldando sempre più i cuori dei suoi tifosi. Lo fa con prestazioni generose ma anche di sostanza che gli hanno permesso in poche settimane di far ricredere molti di quelli scettici che non gli risparmiavano critiche ed insulti anche piuttosto pesanti.

    Una rinascita bella e buona, quella dell'attaccante italo-ghanese, favorita anche dal nuovo ruolo ritagliatogli su misura da Alexander Blessin. Il tecnico tedesco pare infatti aver capito che la vera vocazione di Caleb non si sa quella di muoversi da prima punta, come troppo spesso è stato adoperato da chi lo ha preceduto in panchina, bensì giocare come attaccante esterno. Una mansione nella quale l'ex Trabzonspor può sfruttare al massimo le sue doti tecniche e velocità, lasciando ad altri il compito di rifinire sottorete. Ieri pomeriggio però in laguna Ekuban ha provato a mettersi in proprio e i risultati sono stati ottimi, almeno dal punto di vista personale.

    Un gol bello, meritato e utile. Purtroppo più per lui che per la squadra.

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