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    Genoa, la piaga degli infortuni muscolari: già sette dall'inizio della stagione

    Genoa, la piaga degli infortuni muscolari: già sette dall'inizio della stagione

    • Marco Tripodi
    Non può essere soltanto sfortuna. L'infortunio muscolare occorso nella giornata di ieri a Morten Frendrup è l'ennesimo guaio fisico di questo tipo che ha colpito il Genoa in questo sciagurato avvio di stagione. Prima del centrocampista danese erano infatti caduti vittime di problemi analoghi altri suoi sei compagni. Defezioni che stanno minando seriamente l'organico a disposizione di Alberto Gilardino che, in vista della sfida di sabato in casa dell'Atalanta, dovrà letteralmente inventarsi l'intero reparto mediano.

    Analizzando nel dettaglio le undici defezioni fisiche che hanno riguardato il Grifone dall'inizio della stagione, si nota come tre sono state di tipo traumatico (la lussazione alla spalla di Alan Matturro, l'infortunio al piede di Brooke Norton-Cuffy e la frattura del perone di Ruslan Malinovskyi), uno di origine batterica (l'infezione che ha riguardato David Ankeye), mentre tutti gli altri sette sono di natura muscolare. 

    Il lungo elenco era iniziato già nel ritiro prestagionale di Moena con l'infortunio all'adduttore che aveva colpito il giovane difensore Alessandro Marcandalli. Successivamente era toccato in sequenza a Mattia Bani, vittima tra agosto e settembre di problemi alla coscia che lo hanno costretto a saltare due gare, ad Alessandro Zanoli, infortunatosi al flessore, e a Junior Messias, fuori dal 4 settembre per un risentimento muscolare e ancora incerto circa i tempi di recupero. A tenere compagnia al brasiliano in infermeria ci sono attualmente sia Caleb Ekuban, messo KO lo scorso 21 settembre da un problema al polpaccio, che Milan Badelj, uscito a metà del primo tempo sabato scorso contro la Juve per una lesione muscolare al flessore della coscia. Un'elongazione alla coscia è costata l'assenza nelle prime cinque partite dell'anno a Fabio Miretti, messosi a disposizione di Gilardino soltanto nelle ultime due gare. Mentre meglio andò un mese fa a Koni De Winter, costretto da un affaticamento all'adduttore a rinunciare alla chiamata della nazionale belga ma in grado di non rinunciare ad alcuna gara con il Grifone. 

    Una sequela di infortuni di natura molto simile, concentrati nello spazio di poche settimane. Un accanimento evidente che tuttavia non si può spiegare attribuendone la causa esclusivamente alla malasorte.
     

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