Genoa: la Lestienne-mania è già finita
Tre presenze, una sola dal primo minuto contro il Verona, in totale 157 minuti giocati e penultimo posto nella classifica dei più presenti in attacco nel Genoa appena prima di Iago Falque. Maxime Lestienne, Il nuovo fenomeno del calcio belga in Italia fa una fatica tremenda ad imporsi. Gasperini gli preferisce Perotti, tornato ad ottimi livelli e con margini di miglioramento ancora evidenti, e Juraj Kucka, un’ ala improvvisata. Il palcoscenico italiano per ora non gli permette neanche di conquistare una convocazione in Nazionale, Wilmots non lo convoca in prima squadra non solo per problemi legati alla grande abbondanza. L’arrivo a Genova di Lestienne aveva fatto salire alle stelle l’entusiasmo dei tifosi. Di lui tutti parlavano davvero bene e averlo visto accostare a squadre come il Milan era stato un segnale chiaro di come potesse essere il colpo dell’estate. L’amore però ancora non è sbocciato e al momento Lestienne rimane una delusione.
Il tempo è dalla sua parte, arrivare dal Belgio e diventare subito protagonista in Italia non è facile per nessuno ma si pensava che con Gasperini, maestro del tridente offensivo, il giocatore potesse rendere bene fin da subito. Chi lo conosce fin da ragazzino aveva da subito avanzato dei dubbi che ora sembrano suonare come una profezia azzeccata. Lestienne ha un buon potenziale ma non è ancora maturo per fare la differenza in serie A. Il livello non conta perché è la testa che va migliorata non i piedi, il ragazzo è acerbo e questi primi mesi a Genova lo stanno confermando. La conferma è arrivata qualche settimana fa quando Gasperini lo aveva rimproverato per non essersi impegnato in uno degli allenamenti settimanali. Perotti e Kucka assicurano al tecnic di Grugliasco buona tecnica e la capacità di essere giocatori solidi sia durante la settimana che nei 90 minuti domenicali. Lestienne no e qualche gesto tecnico importante già emerso nei suoi primi scampoli di serie A non basta a Gasperini per dargli in mano una maglia da titolare.