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    Genoa, la cessione di Gudmundsson spacca i tifosi: chi mugugna e chi guarda avanti

    Genoa, la cessione di Gudmundsson spacca i tifosi: chi mugugna e chi guarda avanti

    • Marco Tripodi
    C'era da aspettarselo. Anzi, per certi versi era quasi inevitabile. La cessione di Albert Gudmundsson alla Fiorentina, seguita a quelle di Mateo Retegui all'Atalanta e di Josep Martinez all'Inter, sta creando un mare di reazioni tra il popolo del Genoa. 

    ATTACCHI FRONTALI - Da quando ieri sera la notizia del raggiunto accordo tra la Viola e l'attaccante islandese è diventata di pubblico dominio, un tranquillo Ferragosto di pre-campionato si è trasformato in un'incandescente anti-vigilia di pallone. Pagine e profili social del club, delle testate giornalistiche o gestite dai tifosi rossoblù sono state letteralmente invase di messaggi e commenti. Molti, moltissimi quelli polemici, lasciati da genoani inferociti con la società per un mercato estivo considerato più di indebolimento che di rafforzamento. Ma adirati anche con lo stesso giocatore, tacciato di mercenarismo e subissato di insulti, improperi e, nel peggiore dei casi, anche destinatario di auguri poco piacevoli. A non essere graditi sono stati tempi ma anche modi in cui quest'ultima separazione si è consumata, dopo un estenuante tira e molla durato per buona parte dell'estate e risoltosi soltanto a due giorni dall'esordio in campionato e dopo che i sostenitori rossoblù avevano fatto registrare un nuovo record storico di abbonamenti. A far infuriare, se possibile, ancora di più gli animi bollenti di buona parte della piazza rossoblù è poi anche il quasi contemporaneo annuncio del ritorno al Grifone di Andrea Pinamonti, giocatore che in molti non considerano all'altezza dei suoi più recenti predecessori. 

    NON SOLO CRITICHE - A far da contraltare alle migliaia di messaggi negativi e di accusa, ce ne sono però almeno altrettanti più concilianti verso la società e più speranzosi riguardo al futuro. Diversi utenti sottolineano come tutti i club italiani abbiano la necessità di vendere i propri gioielli per mandare i conti in ordine, senza necessariamente perdere di competitività. L'esempio più proposto è quello dell'Atalanta, capace di raggiungere risultati straordinari sul campo non scendendo a compromessi con il bilancio. Altri ancora confidano negli ultimi 15 giorni di mercato per assistere a qualche colpo a sorpresa da parte di una proprietà che anche a gennaio ha saputo come far felici i propri sostenitori.

    SOLO LA MAGLIA - Infine c'è una terza fazione, forse la più numerosa. E' quella formata da chi guarda solo al colore della maglia e non al nome stampato sulle sue spalle. Rispolverando i tanti campioni transitati dalla Genova rossoblù nel corso della storia del club più antico d'Italia, costoro ricordano come la passione per il Grifone sia sopravvissuta nei decenni ad addii ben più dolorosi, citando i vari Pruzzo, Aguilera e Milito. E di sicuro lo farà anche adesso che tre dei protagonisti principali della fantastica stagione passata si sono diretti verso altri lidi.

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