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    Genoa-Juve, le pagelle di CM: sentenza Ronaldo, McKennie l'arma tattica di Pirlo

    Genoa-Juve, le pagelle di CM: sentenza Ronaldo, McKennie l'arma tattica di Pirlo

    • Marco Tripodi e Nicola Balice
    Genoa-Juventus 1-3

    GENOA

    Perin 6
    : sonnecchia un tempo, poi Dybala lo sveglia con la saetta del vantaggio juventino. Quindi fa arrabbiare Ronaldo con un istinto da gatto che il portoghese vendica due volte dal dischetto.
     
    Goldaniga 6,5
    : l’evitabile ‘giallo’ subito in apertura non ne condiziona la prestazione. Anzi, malgrado la zavorra gioca una gara attenta, facendosi sorprendere raramente dagli attacchi di Madama.
     
    Bani 7
    : il migliore dei suoi. Annulla Cristiano Ronaldo che non a caso lascia il segno solo dagli undici metri. Non perde mai la bussola, dimostrandosi il vero trascinatore dei suoi.
     
    Masiello 5,5
    : McKennie lo beffa nell’azione che sblocca l’incontro. Ingenuità inaspettata per uno della sua esperienza che oltretutto fin lì aveva tenuto ben stretta la museruola a Dybala.
     
    Pellegrini 5,5
    : Cuadrado lo costringe a non superare mai il centrocampo. Lui, abituato a spingere sulla fascia, si adegua alla causa, non senza le difficoltà del caso. Fornisce due assist, uno per Sturaro, l’altro per...Morata, che porta al secondo rigore bianconero.
     
    Lerager 6
    : defilato sulla destra senza compiti di spinta ma solo di contenimento. Va spesso in supporto di Goldaniga contro la cerniera mancina della Juve che da quella parte prova a sfondare con CR7 e Chiesa.
     
    Rovella 6
    : torna titolare dopo oltre un mese. Più interditore che regista, abbina personalità a senso della posizione. Nel finale fatica ed inesperienza lo fregano ‘regalando’ a Cuadrado il rigore che decide la sfida. E che ne abbassa il voto. (dal 37’ st Caso SV: debutto in A per l’ala napoletana che non aveva mai giocato prima neppure in B).
     
    Radovanovic 6
    : preziosissimo in fase di raddoppio, agisce da difensore aggiunto contribuendo ad alleggerire le pressione juventina. Qualche errore di troppo in disimpegno ma nel complesso disputa una gara discreta. (dal 37’ st Pandev SV: non avrà i 90’ nelle gambe, ma fargliene giocare appena 7’ più recupero appare poco comprensibile).
     
    Sturaro 6,5
    : come Lerager anche lui è costretto sulla fascia. A differenza del danese, tuttavia, il capitano rossoblù quando ne la possibilità non disdegna l’avventura nella metà campo bianconera, trovando un gol da attaccante vero. Il secondo in carriera contro la sua ex Juve. (dal 22’ st Behrami 6: gambe, polmoni ed esperienza nell’ultima parte di gara non bastano al Genoa per evitare il KO).
     
    Pjaca 5,5
    : partita di più spada che di fioretto per l’attaccante croato. Si vede che ha voglia di mettersi in luce ma la gara esclusivamente contenitiva dei suoi non lo aiuta nel portare a termine la missione personale. (dal 28’ st Shomurodov 5: potrebbe essere la mossa vincente di Maran. Si rivela irrilevante).
     
    Scamacca 6
    : malgrado il ruolo di terminale più avanzato, scende spesso fino alla trequarti rossoblù nel tentativo di far salire i compagni e creare qualche breccia nella retroguardia bianconera. Pur senza creare pericoli il suo sacrificio merita comunque la sufficienza. (dal 22’ st Destro 5: rispetto ai consueti dieci minuti finali questa volta Maran li concede quasi mezzora, recupero compreso. Ma lui non ne approfitta).
     
    All. Maran 5,5
    : contro i campioni d’Italia adotta l’unica tattica che il Genoa attuale può permettersi, quella di piazzare il pullman davanti all’area e sperare in un miracolo dei due eremiti là davanti. Per oltre trequarti di gara gli va bene. Poi alla lunga deve alzare bandiera bianca, incassando la quinta sconfitta interna consecutiva. Un record nella storia del club più antico d’Italia. Ma non sono queste le sfide sulle quali recriminare. Se non altro il suo Grifone dimostra di avere ancora voglia di lottare. E date le circostanze non è poco.

    JUVENTUS

    Szczesny 6: resta un po' a guardare sul gol di Sturaro, per il resto fa buona guardia

    Cuadrado 6,5: spinge sempre senza fermarsi mai, anche per questo paga in termini di lucidità sia quando è chiamato all'ultimo passaggio che quando deve ripiegare sulla linea dei quattro difensori. Ma alla fine è ancora lui a deciderla, trovando il guizzo per conquistarsi il rigore quando ormai sembrava non averne più.

    De Ligt 6: da quanto è tornato lui, la Juve subisce la metà dei gol. E quando li subisce, come in questa occasione, la sensazione è che non sia colpa sua (45' st Dragusin sv).

    Bonucci 6: si fa notare più nell'area avversaria, con De Ligt al suo fianco soffre quasi nulla, ma anche lui resta a guarda Sturaro

    Alex Sandro 5,5: dopo Barcellona viene confermato titolare, eppure cambia completamente il suo ruolo. Con Chiesa invece di Ramsey davanti a sé, con Cuadrado invece di Danilo a completare la difesa, è lui a giostrare da terzo centrale. E le misure sono ancora da prendere.

    McKennie 7: la Juve non incanta, ma ottiene il massimo della posta. Se ci riesce è anche merito suo, che fa tutto quello che deve fare, diventando una torre preziosa quando c'è da scavalcare il centrocampo avversario. La sponda per Dybala è stupenda.

    Rabiot 5: comincia con un'ammonizione sfortunata, continua giocando una brutta partita (22' st Morata 6: anche con lo sconto della squalifica parte dalla panchina, porta peso in area e si procura il rigore che chiude la partita)

    Bentancur 6,5: passi avanti per l'uruguaiano, protegge la difesa e fa ripartire la manovra.

    Chiesa 6: ha gamba e voglia, senza strafare porta a casa una prestazione ordinata (39' st Bernardeschi sv)

    Dybala 6,5: fino al momento del gol, sembrava l'ennesima prestazione deludente. Ma il gol è arrivato ed è tutto suo, che sia la svolta della stagione? A giudicare dai minuti successivi, può sembrare di sì. Anche se la condizione lascia ancora molto a desiderare (39' st Kulusevski sv)

    Ronaldo 6,5: una sentenza dal dischetto, gol che gli permettono di celebrare la sua presenza numero 100 in bianconero. Le reti sono 79, una media impressionante. Per il resto, la prestazione è quella che è.

    All. Pirlo 6: due vittorie consecutive in campionato per la prima volta. Dopo l'abbuffata di Barcellona arriva una vittoria sporca e sofferta, che poi è quello che sarebbe servita anche in passato. Le squadre chiuse causano più di un problema, ma i tre punti arrivano e per stavolta va bene così.

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