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Genoa, inizia l'era Blessin: amico di Spors e allievo di Rangnick, ma col cuore in Belgio
LA CARRIERA - Impossibile dire di no al Genoa però: "Un'occasione che non potevo rifiutare" ammette l'allenatore ai canali ufficiali. Un salto importante per un allenatore che fino al 2012 doveva pensare solo a fare gol: ex attaccante, da giocatore ha girato la Germania in lungo e in largo prima di sedersi sulla panchina del Lipsia. E' partita da lì la sua carriera da allenatore, dal settore giovanile di quella piccola società di quarta divisione che qualche anno dopo sarebbe arrivata in Champions League: Blessin è partito come vice dell'Under 17 prima e 19 poi, finendo per diventare primo allenatore di entrambe le squadre. Studiando il modello Rangnick, all'epoca sulla panchina della prima suqadra.
IL PREMIO - Nel 2020 però ha sentito che era arrivato il momento di separarsi. Belle le giovanili e i talenti da formare, ma Alexander voleva qualcosa di più. Una panchina di una prima squadra tutta sua. L'opportunità si chiama Ostenda: valigie pronte e biglietto di sola andata per il Belgio. 5-2-3 come biglietto da visita, l'anno scorso sfiora la qualificazione in Conference League e vince il premio come miglior allenatore del campionato. Testa al Genoa ora, ma un pezzo di cuore rimane lì: "Sarò sempre grato all'Ostenda per l'opportunità che ho avuto qui. Io e la mia famiglia ci siamo sempre sentiti a casa, mi mancheranno tutti".
L'AMICO SPORS - Nostalgia del Belgio, ma ora è arrivato il momento di voltare pagina. Il Genoa l'ha studiato in gran segreto e ha scelto lui per il dopo Sheva: clausola pagata e contratto fino al 2024: "Mi hanno proposto un progetto a lungo termine" ha svelato l'allenatore. In rossoblù ritrova il general manager Johannes Spors, col quale aveva lavorato ai tempi del Lipsia quando Spors era responsabile area scouting. Vecchi amici che si rincontrano in Liguria, uno in campo e l'altro dietro alla scrivania; come in Germania. Per portare il Genoa alla salvezza.