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Genoa, il ritorno di Gasperini: 'Avrò di fronte un avversario, non un nemico'
Gian Piero Gasperini, oggi tecnico dei bergamaschi, in rossoblu ha segnato un'epoca guidando il Grifone per otto stagioni coronate da ben due qualificazioni europee, anche se poi una venne vanificata dalla mancata licenza Uefa.
L'allenatore piemontese ha raccontato la propria avventura in rossoblu ai microfoni del Secolo XIX: "Non sarà una partita come le altre - ha detto il Gasp Genova ed il Genoa significano molto per me. Ma è chiaro che quando la partita comincerà tutto cambierà. E' il nostro mondo. Domenica il Genoa sarà mio avversario ma non un mio nemico. E per quanto il rapporto con i rossoblu sarà sempre speciale, lo sport prevede che chi vince sia contento: è giusto così".
L'allenatore ha poi parlato del difficile clima che aleggia in queste settimane dalle parti di Pegli: "Vedere la contestazione, specie in tifoserie così importanti, è sempre un dispiacere. Ma da lontano si ha una percezione diversa e credo che il Genoa saprà ripartire: non rischia".
Sulle costanti cessioni di gennaio, che da sempre caratterizzano la politica societaria di Preziosi, Gasperini ne sa qualcosa avendoci convissuto per anni: "Succedeva per necessità. Preziosi mi diceva che doveva vendere perché c'erano esigenze fondamentali di bilancio, che a giugno bisognava pagare gli stipendi. Era una necessità e io, di sicuro a malincuore, la capivo".
Nonostante i buoni ricordi, il Gasp domenica verrà al Ferraris per nulla disposto a fare sconti alla sua ex squadra: "Sarà la solita Atalanta. Attenta, concentrata, rispettosa del Genoa. Ci restano 9 partite e vogliamo giocarcele tutte fino in fondo. Il traguardo Europa per Bergamo sarebbe storico e vogliamo crederci, possiamo crederci".