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Genoa, Gumus: 'Mi ispiro a Robben. Possiamo arrivare tra le prime dieci'
Nonostante tutto però Gumus afferma di non provare rancore nei confronti di Andreazzoli: "Il nostro rapporto era buono, avevo fatto tanti gol in preseason. Poi quando sono tornato giocavano già altri, ci voleva un po’ per trovare la forma e non ho avuto spazi, ma non ci sono stati screzi e non ho mai pensato di andare via. Poi con un nuovo mister si riparte da zero, con Motta mi sono allenato bene da subito, ho sentito fiducia, gli piace il mio gioco. Mi ha chiesto: “Sei pronto?”. “Certo - gli ho risposto - non sono ancora al 100% ma se giocherò darò tutto per il Genoa, penso di poter dare una mano a questa squadra”.
D'altra parte la personalità non gli manca di certo. Come dimostra il numero di maglia che ha scelto di indossare alla sua prima esperienza in Italia: "Già, la 10. So che è una responsabilità, in campo tutti i tifosi cercano il 10, di solito lo usano top player, tecnici, vedi Dybala nella Juve, anche se il mio 10 preferito era Robben. Finora ho fatto poco ma farò di tutto per meritare il 10".
Il sorriso ritrovato dall'attaccante non può Tuttavia essere pieno, vista la precaria situazione di classifica della squadra: "Vero, siamo solo terzultimi. Con Brescia e Juve abbiamo fatto bene, con l’Udinese abbiamo sprecato una bella chance. Ma nel calcio tutto muta in un attimo, vale per me e per la squadra. Col Napoli dovremo giocare come a Torino: vivono un momento di pressione e hanno la stanchezza della Champions. Non abbiamo nulla da perdere, dobbiamo provare a fare punti. Possiamo risalire e arrivare tra le prime 10, abbiamo qualità e nel calcio tutto cambia in un attimo".