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    Genoa, Gudmundsson: 'Retegui mi ha sorpreso, Gila è un grande. Leao è fortissimo, ma Messi...'

    Genoa, Gudmundsson: 'Retegui mi ha sorpreso, Gila è un grande. Leao è fortissimo, ma Messi...'

    • Marco Tripodi
    L'uomo di questo avvio di campionato in casa Genoa è senza dubbio Albert Gudmundsson.

    Il Re del Dribbling venuto dal freddo, malgrado i risultati altalenanti del club rossoblù, si sta imponendo all'attenzione collettiva come uno dei talenti emergenti della nostra Serie A. Tanto che di lui si comincia a parlare anche aldilà delle Alpi. Ad esempio in Spagna, dove la rivista online Relevo ne ha appena pubblicato un'intervista esclusiva nella quale il numero 11 del Grifone ha parlato di molti temi. A cominciare dal suo rapporto con il compagno di reparto Mateo Retegui. Giocatore del quale ammette di essere rimasto particolarmente sorpreso: "Non sapevo cosa aspettarmi quando è arrivato perché non conoscevo il livello del campionato argentino - ha ammesso l'islandese - Ma quando è arrivato, sono rimasto davvero sorpreso di quanto sia bravo. È uno dei migliori finalizzatori con cui abbia mai giocato, senza dubbio. Spero che rimanga in forma come sta facendo, sono sicuro che farà molto bene".

    Parole di ammirazione confermate anche nei confronti di mister Gilardino, il tecnico che è riuscito a farlo esplodere nel calcio nostrano liberandolo da legami tattici: "Il mio rapporto con lui è molto buono. È un piacere che il nostro allenatore sia stato un grande attaccante e che sia ancora molto giovane. Lui ha anche vinto tutto, Champions League, Serie A, Mondiali...Voglio imparare il più possibile da lui".

    Specializzato nel saltare avversari come birilli, Gudmundsson spiega come la sua arte sia nata anche nei campetti improvvisati nella sua Islanda. Un'attitudine a giocare per strada che oggi si sta perdendo: "Non posso parlare a nome di tutta l'Europa, ma ho l'impressione che i bambini di oggi non giochino molto per strada. Posso parlare solo per l'Islanda, ma ora abbiamo molti campi in erba sintetica in Islanda, nelle scuole e per le strade. Quindi non si vede molto calcio di strada, non so se sia buono o cattivo. Ma penso che se sei giovane e magari estendi il tuo allenamento di calcio per strada, su erba artificiale, erba normale, non possa che essere un bene per il tuo sviluppo. Ma, nella mia giovinezza, a volte giocavo per strada, a scuola giocavo sempre per strada o sul cemento. È vero che l'Islanda è speciale per via del freddo e della neve, mi allenavo da solo su un campo pieno di neve, dove non sai mai dove andrà a finire la palla. E se c'era molta neve andavamo dentro e giocavamo a futsal, anche questa era una buona cosa, non lo facevamo molto ma a volte lo facevamo".

    Solleticato dall'intervistatore, Gudmundsson ha poi parlato dei suoi giocatori di riferimento: "Penso che Messi avrà sempre un livello diverso. Anche Neymar, io amo Neymar. Penso che a tutti i bambini piaccia guardare Neymar. E se parliamo di alto livello al giorno d'oggi, chi ha quel dribbling di alta qualità è Vinicius, del Real Madrid. Il suo dribbling è molto, molto, molto buono e mi piace molto guardarlo".

    E se si ristringe lo sguardo al calcio italiano, il numero uno per Albert è solo uno: "È una domanda molto difficile, ma penso che Leao sia diverso da tutti gli altri e che possa cambiare il ritmo sempre una volta in più".

    In chiusura un pronostico sulla favorita alla vittoria in Champions League: "Penso che il City sia di nuovo il favorito, è la squadra migliore, è su un livello diverso dal resto".

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