Genoa-Fiorentina: i rossoblu’non vogliono riscattare Cassani ed Olivera
Trattative difficili, rese ancora più complicate da mezze promesse fatta in passato. Così il Genoa dopo la rottura con il Bologna per il caso Gilardino, rischia di interrompere i rapporti diplomatici anche con la Fiorentina, mentre sono appesi ad un filo quelli con la Roma.
Con la Fiorentina sono in ballo i riscatti di Cassani e Olivera, due giocatori che avrebbero dovuto dare un contributo importante nella conquista della salvezza e che invece hanno deluso. Solo 5 presenze per Cassani per complessivi 180 minuti, 5 anche quelle di Olivera ma il minutaggio scende ancora (160). Entrambi a gennaio erano arrivati in prestito gratuito, ma con l'obbligo di riscatto in caso di salvezza. L'impegno era sulla parola perché i moduli federali non contemplano questa formula. Preziosi, invece, non ha alcuna intenzione di tenere al Genoa né Cassani né Olivera, oltre al costo del cartellino ci sarebbe poi da mettere in preventivo due ingaggi importanti e che dovrebbero anche essere allungati come era stato pattuito con i procuratori nel caso fossero diventati giocatori del Genoaa titolo definitivo. Le sue intenzioni, anche se indirettamente, Preziosi le aveva annunciate pubblicamente soltanto pochi minuti dopo la fine della partita con l'Inter, a salvezza matematicamente raggiunta: ‘Devo tirare le orecchie a qualche società che ci ha dato giocatori fuori condizione e assolutamente inadatti per i nostri obiettivi’. E Rino Foschi, che allora ricopriva la carica di direttore sportivo, era stato sibillino: ‘In questi anni il Genoa è stato un buon pagatore, credo davvero che la Fiorentina non si possa lamentare...’. Il riferimento era a Frey e Gilardino, non solo la società rossoblù aveva manlevato di ingaggi importanti quella viola ma in cassa gli aveva portato complessivamente 10 milioni (2 per Frey e 8 per Gilardino). Il Genoa, dunque, con la Fiorentina si sente tutt'altro che in debito. E il mancato riscatto di Cassani e Olivera è considerata una giusta difesa verso una società che, senza tanti scrupoli, voleva tirargli una ‘sola’.(‘La Repubblica’)