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  • Genoa-Fiorentina:| Dainelli: 'Sfida speciale'

    Genoa-Fiorentina:| Dainelli: 'Sfida speciale'

    • M.O.

    Allora, Dainelli, il momento del rendez vous è arrivato...
    'Ho trascorso tanti anni a Firenze, la Fiorentina è una tappa molto importante della mia carriera. È inevitabile che per me quella di domani non sia una partita come le altre, che sia speciale. Ma è soprattutto una gara importante per il Genoa, dopo la sconfitta con il Chievo di una settimana fa vogliamo iniziare a vincere anche in casa'.

    Ranocchia ha parlato di partita della svolta. Condivide?
    'Dire di sì, sotto diversi aspetti, anche se il discorso deve essere ampliato anche alla trasferta di sabato a San Siro con il Milan. Domani, comunque, giochiamo davanti al nostro pubblico, l'ambiente del Ferraris ti dà sempre qualcosa in più. Dobbiamo ritrovare agonismo e ripartenze, già a Parma si sono visti buoni segnali. E poi affrontiamo una squadra in lotta come noi per un posto nella parte sinistra della classifica'.

    Che idea si è fatto del Genoa costruito in estate?

    'Credo che abbia ampi margini di miglioramento, in fondo abbiamo giocato solo tre partite e ci serve solo un po' di tempo per trovare la giusta sintonia. Solo giocando riesci a renderti conto di quello che c'è da migliorare'.

    Intanto numeri e sensazioni dicono che il Grifone è meno fragile dal punto di vista difensivo rispetto ad un anno fa...
    'Confermo, è un aspetto su cui abbiamo lavorato tanto anche durante il ritiro. Finora, tra l'altro, abbiamo rischiato pochissimo, in particolare a difesa schierata. Questo non succedeva l'anno scorso: cercavamo di migliorare ma a condizionarci sono stati soprattutto gli infortuni. A turno, siamo stati fermi tutti: io, ad esempio, sono rimasto bloccato per tre mesi'.

    L'intesa con Ranocchia sta funzionando molto bene...

    'Senza nulla togliere agli altri compagni, mi trovo bene con lui, è un bravo ragazzo e poi come giocatore mi piace tanto: ha davanti a sé una grande carriera'.

    Domenica a Parma c'era in tribuna il commissario tecnico Cesare Prandelli. Alla Nazionale continua a fare un pensierino oppure è un capitolo da considerare chiuso?
    'Penso al Genoa, voglio aiutare questa squadra ad arrivare in alto e a togliersi delle soddisfazioni. Tutto quello che arriverà di conseguenza sarà guadagnato. Sarei molto contento se in azzurro ci andassero Ranocchia e Criscito, se lo meritano'.

    Toni ha recuperato ed ha segnato anche il primo gol. Quanto conta averlo di nuovo là davanti?

    'Tanto, perché la sua forza fisica è importante per difendere palla e far salire la squadra. Al Tardini ha fatto la guerra con tutta la difesa per novanta minuti, per noi è fondamentale ma lo sarebbe per qualsiasi club'.

    Più rabbia o più delusione dopo Parma?
    'Subito la rabbia era tanta, Zaccardo doveva essere espulso, i falli di mano sono sempre stati puniti con l'ammonizione: non ho capito la decisione dell'arbitro. Abbiamo perso due punti, ci siamo rimasti un po' male. Ora, però, è meglio non pensarci più e guardare avanti, anche perché il calendario non concede tregua. Da Parma, comunque, torniamo con buone indicazioni e di questo dobbiamo essere contenti'.

    Classica domanda da ex: se domani sera segna, esulta?

    'Alla Fiorentina e a Firenze sono molto legato ma ora gioco nel Genoa e quindi, se riuscirò a segnare, esulterò. Magari senza fare giri di campo, ma sarebbe ipocrita non gioire insieme a compagni e tifosi. Io ora vesto la maglia del Genoa e gioco per far vincere il Genoa'.

    Sono ormai passati nove mesi dal giorno dell’addio alla Viola. Sempre convinto della scelta fatta?
    'Oggi più di allora. A gennaio ho deciso di lasciare la Fiorentina perché sentivo che era venuto il momento di farlo. Scelta voluta, ma non sapevo esattamente a cosa sarei andato incontro, non avevo un'idea precisa di come mi sarei trovato. Con il passare dei mesi sono sempre più convinto di aver preso la decisione giusta'.

    (Il Secolo XIX)


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