Si intuisce che sia di casa, dal modo in cui si destreggia per la sede. Baci e abbracci, a destra e manca. Quando sul percorso verso la sala stampa si ferma a salutare. Il Cesare Bovo bis è iniziato da un paio di giorni, da quando ha rivisto gli unici due ex compagni rimasti, Rossi e Scarpi, mentre con Mesto e Moretti aveva condiviso un'Olimpiade e un Europeo con l'Under 21: "Il Genoa? Felicissimo. E’ stato il più veloce a prendermi - esordisce Bovo -volevo fortemente tornare. Avevo un’altra possibilità, forse c’è stato qualche malinteso, ma credo di aver fatto la scelta migliore".

Non lo dice, ma nelle settimane precedenti al trasferimento, ha bombardato di chiamate il tm Salucci. Non il solo: "Mi riprendete? Novità? Allora?". Eccolo qui, contento come una pasqua, in tempo utile: "Sono rientrato in una grande famiglia, ho seguito gli sviluppi di mercato del Genoa, c’è entusiasmo e noto ottimismo. Il gol segnato due anni fa al Genoa? E' vero, da 31 metri (ride). Spero di farmi perdonare segnandone qualcuno, anche se non è il mio mestiere (5 in totale la passata stagione, ndr). Gli obiettivi? Prematuro parlarne, è il 25 agosto. Ma il gruppo c'è". Doverosi i saluti alla piazza palermitana, prima di inforcare l'auto e raggiungere i compagni a pranzo: "Mi spiace, solo, che sia stato fatto passare un messaggio sbagliato. Io, a Palermo, ho vissuto tre anni meravigliosi, con i tifosi ho sempre avuto un grande rapporto e li ringrazio per come sia stato trattato".