Genoa e Sampdoria: minacce e un accoltellato. Il rischio è la guerra tra tifosi
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Nella tarda mattinata di oggi un tam-tam social diffuso tra i sostenitori genoani invitava tutti coloro che hanno in deposito striscioni, sciarpe e bandiere custoditi presso i magazzini dello stadio Luigi Ferraris ad andarseli a riprendere e svuotare totalmente i locali. Il timore, evidentemente, è che qualche membro della tifoseria opposta possa prendere d'assedio i magazzini della Gradinata Nord per danneggiare o distruggere tutto ciò che vi si trova all'interno.
Un'azione che sarebbe una risposta a quanto avvenuto in nottata a Piazzale Adriatico dove la sede di una delle sigle più attive del tifo blucerchiato è stata assaltata e devastata dagli ultrà rossoblù rientrati nel frattempo dalla trasferta di Milano. Un episodio a sua volta seguito alla scintilla che aveva fatto scatenare i disordini del tardo pomeriggio di ieri in piazza Alimonda, all'esterno di un bar tradizionalmente frequentato dai genoani. Secondo le ricostruzioni alcuni tifosi della Sampdoria, in festa per il traguardo playoff raggiunto dalla squadra di Andrea Pirlo, avrebbero aggredito i rivali cittadini presenti nel bar per seguire la gara tra il Grifone e il Milan, dando il via a una violenta zuffa che ha coinvolto un centinaio di persone. Da lì in poi la situazione, inizialmente sedata dalle forze dell'ordine, sarebbe gradualmente degenerata, con continui botta e risposta tra le due fazioni ed esplicite promesse di vendetta reciproche.
Nel primo pomeriggio odierno, in un bar di Nervi, un tifoso genoano sarebbe stato aggredito da quattro ultrà sampdoriani, venendo ferito a un braccio da un coccio di bottiglia per poi essere trasportato in codice giallo all'ospedale San Martino. La polizia avrebbe immediatamente identificato e bloccato i responsabili dell'aggressione, portandoli in questura.
Il timore è che dopo decenni di pace e convivenza il mondo del calcio genovese possa conoscere una pagina di violenza che di certo non gli appartiene.
