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    Genoa, da Udine all'Udinese: Biraschi vede la fine del tunnel

    Genoa, da Udine all'Udinese: Biraschi vede la fine del tunnel

    • Marco Tripodi
    Un cerchio che sta per chiudersi. 
    Dalla trasferta di Udine alla gara di ritorno con i friuliani, in programma sabato sera a Marassi, passeranno 111 giorni. 111 giorni che per Davide Biraschi hanno significato prima di tutto rinunciare a fare ciò che più ama: scendere in campo con indosso i colori del Genoa. 

    Scampato al contagio generalizzato da coronavirus che ha colpito molti dei suoi compagni ad inizio autunno, il vicecapitano rossoblù ha pagato dazio alla sfortuna con tanto di interessi un paio di mesi più tardi. Il 22 novembre scorso, mentre il suo Grifone tentava invano di ristabilire la parità nel finale della gara della Dacia Arena la sua spalla andò in frantumi. Che il danno fosse grave lo si capì subito, dall'urlo agghiacciante che Biraschi emise mentre i sanitari gli rimettevano a posto l'articolazione con una manovra ortopedica tanto efficace quanto dolorosa. Ma il peggio per il ragazzo doveva ancora venire. Una frattura alla spalla non è una cosa che risolve nel giro di qualche giorno e per tre mesi e mezzo il difensore romano è stato costretto a guardare i compagni dall'alto della tribuna.

    Ora però il suo calvario è ormai arrivato al capolinea. Ieri, per la prima volta, Biraschi è tornato ad allenarsi a pieno ritmo con il resto del gruppo squadra, candidandosi ad un posto nell'elenco dei convocati in vista della prossima gara del Grifone. Che guarda caso sarà proprio contro i bianconeri di Luca Gotti.  Il modo perfetto per chiudere quel doloroso cerchio aperto a fine novembre.

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