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Genoa, Criscito: 'Tante offerte in estate, ma nessun dubbio. Zenit esperienza splendida. Su Spalletti e Quagliarella...'
SULLA PROMESSA - "Nel 2011 promisi a Preziosi che sarei tornato. Capitano Futuro? Quello era il nomignolo che mi avevano dato quando ero solo un giovane di belle speranze, e davanti avevo giocatori affermati come Marco Rossi e Milanetto, che mi hanno aiutato facendomi crescere. Oggi dovreste chiamarmi capitan Presente, visto che sono tornato e chiuderò la mia carriera nel Genoa".
SULLO ZENIT - "Ma non è una questione di record o di numeri (difensore straniero con maggior numero di gol (17) e assist (7) nella storia del club). Si era davvero instaurato un rapporto speciale con quella piazza. Il segreto sta tutto lì. E, se devo dire la verità, sette anni sono volati rapidamente, a conferma del fatto che mi trovavo bene. Lo Zenit ha sempre giocato in Champions o in Europa League, per me è stato un privilegio fare parte di quel gruppo".
SUL SALUTO FINALE DEI TIFOSI - "Fu commovente, oltre che inaspettato. Era la prova di quanto avessi dato e ricevuto durante la mia permanenza in Russia. Un’esperienza bellissima, che sarei pronto a rifare. Ci avevano accolto benissimo sin dall’inizio, facendo sentire il loro calore, a me e a tutta la mia famiglia".
SULLE OFFERTE IN ESTATE - "Tante proposte, eppure sono tornato. “Rieccomi, dov’eravamo rimasti?”: non ho avuto dubbi quando mi ha chiamato il presidente. L’esperienza di San Pietroburgo è stata splendida, ma ciò che provo per la maglia del Genoa è davvero qualcosa di speciale".
SU SPALLETTI - "Mi ha aiutato tanto, soprattutto nei miei primi mesi in Russia, ma anche altri tecnici, da Lucescu a Villas-Boas e Mancini, hanno avuto grande rilievo nel mio percorso professionale".
SUL GENOA - "Penso che al Genoa, per emergere, manchi solo un po’ di buona sorte. Sin qui la squadra ha raccolto meno di quanto avrebbe meritato. Ci mancano due pareggi con Milan e Napoli, oltre alla vittoria con l’Udinese. Ma se pensiamo alle prestazioni, il nostro cammino è stato eccellente e sono certo che ora arriveranno pure i risultati. C’è tutto pe riuscirci: giocatori esperti e giovani come Piatek, Kouamé e Biraschi che ci stanno aiutando molto".
SUL TORINO, PROSSIMO AVVERSARIO - "Ha fatto grandi investimenti sul mercato, e ora ha una squadra importante e di sostanza, con elevata qualità. Noi, però, scenderemo in campo per fare la nostra partita: abbiamo assoluto bisogno di punti".
UNA BANDIERA? - "Ormai è sempre più raro trovare giocatori che restano a lungo nella stessa piazza. Qualcuno pensa ai soldi, altri alla carriera o all’Europa. Io ho ascoltato il cuore. Adesso voglio far sì che questa piazza possa tornare a essere ambiziosa".
SU VIALLI - "Ho letto la sua vicenda. La scelta di condividere con il mondo esterno quanto stava vivendo e vive ancora oggi gli ha permesso di avere tanta gente intorno a lui che lo sostiene idealmente e lo appoggia, a parte qualche ignorante".
SULLA NAZIONALE - "Mancini mi ha riportato nel giro azzurro, ho saltato l’ultima chiamata, ma non avevo fatto la preparazione estiva e soltanto adesso posso dire di stare veramente bene sul piano fisico".
SULL'AMICIZIA CON QUAGLIARELLA - "Con Fabio ho un rapporto eccezionale. Lo conosco da tanti anni, siamo stati in Nazionale insieme: oltre a essere un grande giocatore, è una grande persona. Le spiego questo: per me sono amici le grandi persone, non i grandi calciatori. E Quagliarella, appunto, lo è. Poi, per carità, in campo non ci sono amici: quando abbiamo giocato il derby, se avessi dovuto dare una... legnata a Fabio, gliela avrei data senza problemi... Ma il rapporto umano è tutta un’altra cosa".