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Genoa, con il ritorno di Juric sorride anche Ninkovic
LA SCALATA - Dopo un avvio di campionato difficile, favorito anche dalla scarsa conoscenza dell'italiano, l'ala serba riesce finalmente ad imporsi nello strabiliante Genoa di metà autunno, tanto da diventare per quasi due mesi una delle armi in più del collettivo ligure.
Le reti con il Milan ed il Palermo e l'assist vincente per Lazovic contro la Fiorentina, sembrano il prologo di una carriera destinata ad esplodere per uno dei talenti più promettenti del sempre florido panorama calcistico balcanico. Con l'avvicinarsi del mercato di gennaio, attorno al suo nome cominciano a fioccare anche le prime voci su un suo possibile trasferimento. Molti i club potenzialmente interessati al talentino rossoblu. Ma su di lui Ivan Juric fa muro: "Sono già partiti Rincon e Pavoletti, ma Ninko non si tocca".
IL CROLLO - Il tecnico croato crede molto nel ragazzo, arrivato a Genova tra lo scetticismo di molti dopo sei mesi anonimi in prestito al Chievo, tanto da considerarlo una sua scommessa vincente. Ma con lo sgonfiarsi progressivo dei rossoblu, anche il 22enne di Bogatic comincia lentamente a collassare su se stesso, fino a tornare ad essere completamente dimenticato prima da Juric poi da Mandorlini, nel frattempo alternatisi sulla panchina del Grifone. Il risultato è che dallo scorso 15 gennaio, giorno della sfortunata trasferta di Cagliari, Ninkovic il campo non l'ha più visto.
Quattro delle undici partite giocate in questo arco di tempo dal Genoa, il serbo le ha saltate per infortunio muscolare, ma nelle restanti, pur essendo pienamente disponibile, non è più stato preso in considerazione, finendo per intristirsi tra panchina e tribuna.
SPERANZA - Ora il ritorno di Juric ed il probabile riadattamento della squadra al 3-4-3, fanno sperare in un suo ripescaggio. Ninko freme e Juric sa quanto può valere. Adesso tocca ad entrambi dimostrare che quanto visto qualche mese fa non è stata una pura illusione autunnale.