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    Genoa, Cataldi: 'Il calcio di un ultrà a mia moglie? Niente di serio'

    Genoa, Cataldi: 'Il calcio di un ultrà a mia moglie? Niente di serio'

    • Marco Tripodi
    Intervenuto ieri come testimone al processo a quindici ultras del Genoa accusati di aver ricattato l'allora dirigenza rossoblù tra il 2010 e il 2017, l'allora centrocampista dei rossoblù Danilo Cataldi ha ricostruito così l'aggressione subita da lui e dalla consorte Elisa il 7 maggio 2017 all'uscita dello stadio Ferraris: "Il calcio a mia moglie? Fu una contestazione minima dei tifosi".

    Parole, quelle esternate dal giocatore oggi alla Lazio, che hanno fatto infuriare il presidente del collegio giudicante che alle frasi di Cataldi ha replicato: "Ma le sembra una cosa normale che un tifoso tiri un calcio a sua moglie?".

    I fatti, come detto, risalgono alle ultime giornate del campionato 2016-'17 e fanno riferimento all'aggressione subita dalla coppia nelle vicinanze dello stadio Luigi Ferraris di Genova. Al termine della gara contro l'Inter la coppia sarebbe stata avvicinata da alcuni ultras rossoblù, già pregiudicati all'epoca dei fatti e oggi imputati nel processo in corso, venendo aggrediti prima verbalmente con "male parole e insulti", come ha ammesso lo stesso Cataldi, poi anche fisicamente. 

    In serata il giocatore ha voluto affidare ai social una precisazione riguardo alla sua testimonianza: "Non ho minimizzato l’episodio in cui è stata coinvolta mia moglie, la persona che amo e stimo di pi al mondo. Far passare un messaggio diverso è quanto di più offensivo e diffamatorio nei miei confronti, soprattutto in una vicenda del genere. Credo fermamente nella giustizia e anche per questo mi riservo di agire in ogni sede per tutelare la nostra famiglia".
     

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