Genoa: c'è troppo Grifo
La lista resta lunga anche se non supera più quota cento, ma supera comunque quota settanta e necessita, questo è l’input del presidente Preziosi, di un’ulteriore sforbiciata. Un anno fa i giocatori a libro paga erano 106: da lì la missione affidata prima a Lo Monaco e poi a Capozucca di tagliare numero e monte ingaggi. A fine estate i giocatori in meno erano 35 e anche adesso il livello è rimasto quello: una settantina di giocatori con un numero suscettibile di modifiche solo per la presenza o meno di giocatori della Primavera.
Nell’elenco non rientrano i calciatori in prestito fino al 30 giugno e con un diritto di riscatto non ancora esercitato come Borriello, Cassani, Olivera, Rigoni e Matuzalem. Ci sono già invece i due parametri zero De Maio e Marchese, al Genoa da luglio 2013 con contratti pluriennali, non c’è ancora Bianchi per il quale c’è già un accordo di massima.
Sul groppone del Grifone restano giocatori di rientro che finora si sono rivelati solo un costo elevato comeZé Eduardo, Seymour, Ribas e Birsa o calciatori poco utilizzati come Toszer e Jorquera:ingaggi elevatissimi nella maggior parte dei casi vicini al milione di euro. Oppure entrando nello specifico delle comproprietà ecco il ritorno del passato recente di pedine come Acquafresca, Merkel, Constant, Anselmo e Rodriguez.
La lista resta lunga e il compito dei dirigenti rossoblù si presenta complicato. Il primo nodo da sciogliere sono proprio le comproprietà. C’è da discutere con la Juventus per Ciro Immobile e Richmond Boakye, entrambi reduci da una stagione in chiaroscuro. «Voglio contropartite», il messaggio lanciato da Preziosi. Un nome potrebbe essere Marrone, mentre il Bologna ha già manifestato interesse per Immobile da schierare al fianco di Gilardino. Altro tavolo caldo è quello con la Roma, si partirà dal riscatto di Destro per poi discutere il futuro di Bertolacci, Piscitella, Verre e Tachtsidis.