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    Genoa, Biraschi: 'Mangio i compagni con gli occhi per rubarli i trucchi del mestiere'

    Genoa, Biraschi: 'Mangio i compagni con gli occhi per rubarli i trucchi del mestiere'

    • Marco Tripodi
    E' l'ultimo arrivato in casa Genoa, essendo stato acquistato proprio nell'ultimo giorno del mercato estivo. E con la maglia rossoblù non ha ancora avuto modo di esordire in gare ufficiali. Eppure Davide Biraschi sembra essere al Grifone da sempre. Come lui stesso afferma al sito ufficiale del club, Genoacfc.it: “Grazie al lavoro che sto compiendo con mister Juric - ha raccontato - sto vedendo miglioramenti ogni giorno. Rispetto alla Serie B in A il livello è molto più alto. Mi mangio i compagni con gli occhi per studiare i movimenti e rubare i segreti del mestiere. E’ come se prendessi lezioni tutti i giorni. Sono in un gruppo fantastico, se penso che sono arrivato da due mesi e invece mi sembrano due anni. Sento che sto crescendo soprattutto sotto il profilo mentale. Il Genoa è un club molto ben organizzato e non fa mancare ciò di cui un giocatore ha bisogno”.

     
     
    Per un romano come lui, abituato alla vita nella metropoli, non dev'essere semplice ritrovarsi in una città decisamente più piccola come Genova. Eppure anche in questo caso Biraschi dice di non aver avuto contraccolpi, anche grazie alla vicininanza dei suoi otto fratelli: "Genova è una città assai diversa da Roma - ha continuato - penso però di essermi ambientato. Spesso poi vengono a trovarmi i fratelli per non farmi sentire la nostalgia. Siamo sempre stati una famiglia unita. La casa di Genova è diventata un rifugio in particolare per i due gemelli, Emanuele e Simone, che sono iscritti alla facoltà di giurisprudenza a Roma. Studiano qui e poi scendono per dare gli esami. Sono felice di averli con me una settimana si e una no. Diciamo che un piatto di pasta posso servirlo in tavola, altrimenti andiamo fuori così non li avveleno”.

     
    Nell'attesa di debuttare con la maglia rossoblu, Biraschi si consola con quella azzurra riservatagli ormai stabilmente da Gigi Di Biagio: “Essere nel gruppo dell’Under 21 mi rende orgoglioso e mi gratifica - ha proseguito il difensore - è il gradino prima della Nazionale maggiore, la concorrenza è tanta ma fa parte del gioco. Quando in campo ascolto l’inno provo emozioni straordinarie, lì sai che rappresenti la nazione e affiorano i sacrifici fatti. Non è stato facile andare via di casa a 17 anni, lasciare una famiglia in cui tutti si mettono a disposizione e gli egoismi restano fuori dalla porta, al di là delle questioni dettate da futili motivi. Per le cose importanti ragioniamo proprio come una squadra”.

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