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    Genoa, Ballardini studia soluzioni nuove per la difesa

    Genoa, Ballardini studia soluzioni nuove per la difesa

    • Marco Tripodi
    Correre ai ripari. È questo l'imperativo che regna in casa Genoa all'indomani dei responsi medici circa le condizioni fisiche di Mimmo Criscito e Davide Biraschi.

    Seppur alle prese con infortuni muscolari di natura differente e con tempi di recupero altrettanto diversi, i due difensori rischiano di complicare non poco le strategie tattiche di Davide Ballardini in vista del finale di stagione. Se per il capitano le speranze di un ritorno in campo a breve termine sono tutto sommato alte, per il compagno romano le possibilità sembrano decisamente molto più basse. In ogni caso entrambi dovrebbero quasi certamente marcare visita domenica prossima contro il Sassuolo.

    Due assenze che, sommate a quella di lungo corso di Luca Pellegrini, riducono al minimo le scelte nel reparto arretrato e lungo le corsie esterne del tecnico romagnolo. Sulle fasce, ad esempio, restano a disposizione soltanto tre esterni di ruolo: il destro Ghiglione, l'ambivalente Zappacosta e il desaparecido Czyborra, da settimane scivolato indietro nelle gerarchie dell'allenatore romagnolo.

    Più problematica appare però la situazione in difesa. Qui gli abili e arruolabili sono formalmente cinque ma due di questi, Zapata ed Onguene, sono ormai da tempo dei panchinari fissi. Quasi scontato dunque che per gli ultimi quattro impegni della stagione Ballardini si affidi al trio composto da Radovanovic, Masiello e Goldaniga. A meno che nel frattempo dall'infermeria non arrivino buone notizie.

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