Genoa: aspettando Gila, tocca a Jankovic
L'assenza di Gilardino pesa come un macigno sul Grifone. Senza di lui gli uomini di Marino sono crollati: tre turni, tre sconfitte, zero gol segnati e un totale di sei subiti. Numeri da brivido che confermano come il centravanti sia già diventato fondamentale per i rossoblù. Gila prova a recuperare, stringe i denti, comincia a correre, vuole esserci, ma contro il Parma potrebbe prevalere la via della cautela. Una ricaduta sul polpaccio malato potrebbe tenere fuori l'attaccante per più di un mese, in questo momento non si può rischiare così tanto.
Marino continua a studiare una possibile soluzione: il primo a provare a non far rimpiangere Gilardino è stato Palacio, ma la posizione di centravanti limita troppo l'argentino. Poi è stato il turno di Sculli, esperimento decisamente fallito. Contro il Parma toccherà a Jankovic provare a sobbarcarsi il difficile compito. Il serbo è il secondo marcatore dei rossoblù con cinque reti, record personale in A. La prima punta la fece ai tempi di Gasperini ma solo per l'assenza di Milito. Quello era un Genoa diverso, maggiormente organizzato, che grazie al bel gioco sapeva supplire all'assenza del suo Principe. Questo Genoa soffre invece maledettamente l'assenza di Gilardino, capace di ispirare, segnare e soffrire per la squadra.
I numeri sopracitati spiegano solo una parte dell'importanza del bomber. Su di lui la squadra si può appoggiare quando è in difficoltà; con lui il gioco di Marino diventa maggiormente arioso, divertente, incisivo e vincente; insieme a lui anche i compagni rendono al meglio. Gilardino, insomma, manca come l'acqua nel deserto. Malesani, che in estate lo ha sognato e quasi toccato con mano, non è riuscito a trovare un sostituto all'altezza; Marino ci prova anche se spera di averlo a disposizione presto. Anzi, subito.