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Genoamania, addio Destro: resoconto di un amore vissuto tra colpi di genio e contestazioni
L'attaccante marchigiano e il club più antico d'Italia, ritrovatisi nel gennaio 2020 dopo essersi lasciati già una prima volta nell'estate di nove anni prima, hanno deciso di separare le proprie strade, non rinnovando il vincolo contrattuale in scadenza il prossimo giovedì.
TOSCANA NEL DESTINO - Ad attendere Destro ci sarà ora una nuova maglia, la sesta di una carriera che l'ha visto fin qui difendere, oltre a quelli del Grifone, anche i colori di Roma, Milan, Siena e Bologna. Il 31enne centravanti ha infatti trovato l'accordo con l'Empoli per un contratto da un anno con opzione di rinnovo per quello successivo. Lunedì il giocatore sbarcherà in Toscana per sottoporsi alle visite mediche. Già la scorsa estate, sul finire del mercato, Destro e l'Empoli erano stati vicini a celebrare un matrimonio che alla fine non si concretizzò. Lo faranno ora, a dieci mesi di distanza.
GIOIE E DOLORI - Destro, dunque, saluta il Grifone lasciando dietro di sé ricordi contrastanti. Nella stagione appena conclusa, che ha riportato il Genoa in B dopo 15 anni, il centravanti è stato l'unico rossoblù ha trovare la via della rete avversaria con una certa regolarità. Il suo bottino personale di nove gol è però rimasto aggiornato a fine febbraio. Da allora, giorno della rete siglata nel match interno con la Salernitana, Destro non è più riuscito ad esultare, contribuendo con la sua sterilità all'inabissamento del Grifone. Cosa che invece aveva evitato nel campionato precedente, raggiungendo quella doppia cifra che gli mancava da tre stagioni e che gli valse il rinnovo di contratto con i liguri.
SCATTI - Spesso contestato dai tifosi rossoblù per via di un atteggiamento apparentemente svogliato, Destro si lascia comunque dietro due fotografie che difficilmente verranno dimenticate: una è il gol di tacco realizzato con il Sassuolo lo scorso 7 gennaio, l'altra è l'incredibile rete messa a segno il 25 settembre al Verona dopo essersi fatto metà campo con la palla al piede e una bottiglietta d'acqua in mano.