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Genk-Fiorentina, le pagelle di CM: Beltran e Nzola un disastro, Ranieri un sogno. McKenzie, la serata dei difensori
Genk
Vandevoordt 4,5: il colpo di testa di Ranieri è semplice e debole, lui in qualche modo riesce a farselo sfuggire e complica non poco la partita ai suoi compagni. Null'altro da segnalare, incolpevole sul secondo gol, ma l'errore sul primo è troppo grave.
Munoz 6: fin dalle prime battute propositivo sulla destra, prende un giallo scomodo nel primo tempo ma si rende utile murando una conclusione pericolosa di Duncan. Scende sulla destra in maniera frequente, mette anche un cross interessante per Zeqiri contenuto dalla difesa della Fiorentina.
Sadick 6: bel lavoro sugli avanti viola come Sottil e Mandragora, peccato che il pericolo, in questo inizio di stagione, non siano gli attaccanti di Italiano ma chi gioca più arretrato.
McKenzie 7,5: entra con una torre nell'azione del gol di Zeqiri, sfiora la gioia personale anticipando Christensen di testa ma mandando di poco alto. Divora Beltran in coppia col compagno di reparto, è il più positivo della sua linea già così, se poi aggiungiamo il gol del pareggio con una gran girata su angolo il quadro è completo
Arteaga 6: Gonzalez non è un cliente facile, si difende come può fino alla sua uscita. Con Kouamé va meglio, senza distinguersi mai nel flusso della partita.
Galarza 5,5: sente la sfida con il suo ex compagno ai tempi dell'Argentinos Juniors Gonzalez, ma tiene in gioco Ranieri sul secondo gol della Fiorentina. Un tentativo da fuori a lato nel finale del primo tempo.
Heynen 6: Sua la prima conclusione del match, tra le braccia di Christensen, poi la partita gli riserva tante corse all'indietro per cucire quando gli avversari cercano pertugi. Utile alla causa.
Fadera 5,5: crea qualche grattacapo al fianco destro della Fiorentina, ma nel complesso la sua non è una prestazione da ricordare. Infatti, viene lasciato negli spogliatoi da Vrancken dopo 45'.
(dal 46' Bonsu Baah 6,5: la prima cosa della sua partita è una sgasata per vie centrali prontamente contenuta, poi serve un bel pallone a Munoz che va al cross insidioso per Zeqiri. Bel duello con Parisi, meglio rispetto a Fadera)
El Khannouss 6: è lui la luce del Genk, ma si accende a intermittenza. Prova a dare una scossa ai suoi con un tiro dalla distanza al 40' ma la mira e l'impatto col pallone sono difettosi. Buone cose disseminate qua e là, ma da uno con il suo talento ci si deve aspettare sempre qualcosa di più. Come Biraghi per la Fiorentina, si guadagna la sufficienza grazie al piede caldo che frutta l'assist da fermo a McKenzie.
(dall'85' Hrosovsky sv)
Oyen 5: un po' fumoso, a sinistra la Fiorentina non concede molto. Lui ci mette del suo con scelte eccessivamente egoistiche in posizioni favorevoli. Male anche nella ripresa.
(dal 77' El Hadji sv)
Zeqiri 6,5: ha il dente avvelenato perché l'anno scorso giocava nel Basilea fatto fuori in semifinale dalla Fiorentina, si vendica con il gol dell'1-1 da vero opportunista. Non si vede molto per il resto, ma tiene impegnati Milenkovic e Ranieri molto più di quanto non faccia Beltran con i suoi compagni dall'altra parte del campo.
(dal 72' Arokodare 6,5: poco tempo per incidere, cerca di fare a sportellate con i difensori e si ritaglia lo spazio per deciderla. Per sua sfortuna e per fortuna della Fiorentina, coglie il palo)
All. Vrancken 6,5: il piano partita sembra giusto, Vandevoordt gli rompe le uova nel paniere ma Zeqiri con la partecipazione della difesa viola fa da gallinella. Per sua sfortuna, Ranieri è in serata di grazia e c'è ancora da inseguire. McKenzie lo premia per la scelta di tenere in campo El Khannouss, è un pareggio che tutto sommato soddisfa i belgi.
Fiorentina
Christensen 6: reattivo in uscita anche profonda per dare una mano alle spalle di Biraghi. Zeqiri colpisce da pochi passi, nulla da fare, mentre è rivedibile quando va in uscita alta e si fa bruciare da McKenzie che per poco non lo punisce. Incerto, i belgi lo capiscono e cominciano a cercare con insistenza la palla alta nella sua zona di competenza. Ma non commette errori pesanti, né viene impegnato oltre nonostante il vantaggio minimo. Fino al gol di McKenzie che lo impallina inesorabilmente.
Kayode 6: sovrastato da McKenzie in occasione dell'1-1, cresce col passare dei minuti almeno nella solidità difensiva, ma è lontano parente dal tgv ammirato al Ferraris di Genova nella prima e fino ad oggi unica uscita stagionale..
Milenkovic 6,5: sempre pericoloso sul primo palo, riesce a mettere in porta Ranieri per l'1-2 con una bella spizzata. Comanda la difesa che lo vede perno irrinunciabile specie con l'infortunio occorso a Mina. Eredita la fascia di capitano da Biraghi e si erge a contraerea sulle iniziative del Genk. Potrebbe anche segnare completando la serata dei centrali gigliati, ma la sensibilità del piede è quella che è e la palla finisce in curva.
Ranieri 8: per nulla abituato al gol, il primo ufficiale con la maglia della Fiorentina e secondo in assoluto tra i professionisti glielo regala Vandevoordt. La doppietta è puro opportunismo e senso della posizione, con un attacco sul secondo palo e la fiducia nel prolungamento di Milenkovic sul primo palo. Inebriato dai fumi dell'entusiasmo, si concede anche un tunnel da ala sinistra prima che lo stesso Milenkovic mandi alle stelle il suo assist. Ricorderà questa serata per sempre.
Biraghi 6: ennesimo assist più un altro piazzato che si rivela vincente per il capitano viola, che però condivide delle colpe (è lui che perde la marcatura) sul pareggio del Genk. Quando attacca o batte i calci da fermo, comunque, è una risorsa inestimabile e questo sana la sua partita.
(dal 63' Parisi 6: deve fare i conti con Bonsu Baah, non semplice il suo esordio in Europa. Se la cava, risultando anche determinante in un duello nei 16 metri viola. Scende sulla fascia e mette in porta Nzola, ma l'angolano cestina il suo assist. Ringrazi il palo, si perde Arokodare che poteva portare a casa la partita)
Duncan 5,5: tanta sostanza e anche un tentativo murato nel primo tempo, argina El Khannouss e conferma un buon inizio di stagione dopo la partenza di Amrabat. Se non fosse che perde il duello aereo con McKenzie e l'avversario inchioda la Fiorentina sul pari, cosa questa che macchia la sua gara fin lì più che discreta.
Arthur 6: utile con il suo posizionamento, non illumina ma almeno risulta catarifrangente per i suoi compagni, che grazie a lui evitano di sbandare. Ci vorrebbe qualche idea geniale in più, ma la gara è sufficiente.
Mandragora 5,5: è lui a fare il Bonaventura, alzandosi in fase offensiva, ma è in difesa che litiga col pallone e combina un'altra frittata in area, dopo il rigore regalato al Rapid Vienna nei playoff.
(dal 63' Maxime Lopez 6: Italiano lo schiera assieme ad Arthur e con Duncan per tenere il controllo della partita in una situazione di vantaggio. Lui, all'esordio, esegue il compito ma quando l'offensiva è aerea può aiutare poco)
Gonzalez 6: prende palla e dà sempre la sensazione di poter creare pericoli, offre copertura in fase difensiva ma verso la fine del primo tempo deve fermarsi per un dolore e stringere i denti fino all'intervallo.
(dal 46' Kouamé 5,5: non incide sulla gara come invece aveva fatto con l'Atalanta)
Beltran 5: ectoplasmatico, stretto nella morsa dei centrali, come spesso succede. Dà l'impressione di essere a tutti gli effetti una seconda punta.
(dal 72' Nzola 5: anche lui non riesce a sbloccarsi, arriva bene sul cross di Parisi ma non riesce a tener bassa la palla di testa. E' la sliding door della partita, da 1-3 a 2-2. Dovrà superarla psicologicamente)
Sottil 5,5: la prima iniziativa alla metà del primo tempo, ne viene fuori un tiro alto di Biraghi dopo un rimpallo. Il suo problema rimane la continuità, sia tra partita e partita sia all'interno del singolo match, ma ha il merito di procurare il calcio d'angolo del secondo gol. Irritato al momento del cambio, l'atteggiamento sembra ancora un limite.
(dal 72' Brekalo 6: va al tiro come riesce a fare più o meno sempre, ma trova il muro. Per lo meno, non è arrivato un altro bre-palo, come ormai è stato ribattezzato per la sua sfortuna)
All. Italiano 5,5: la scelta di rinunciare a Infantino in assenza di Bonaventura è conservativa, ma è proprio un rimpallo su Mandragora a tradirlo dopo il vantaggio firmato da Ranieri. Ancora una volta la partenza in Europa è a singhiozzo. Ma se l'anno scorso è stata finale, nulla ancora vieta che lo possa essere anche quest'anno. Certo, i gol degli attaccanti mancano come l'aria, Nzola dovrà farsi perdonare...