Gegic: 'Serie A venduta da 20 anni'
Calcioscommesse.
Gegic vuota il sacco: "Truccate gare da 20 anni".
Ieri primo interrogatorio dell'ex giocatore serbo, che oggi parlerà anche di mister X.
"Mai costretti i giocatori, si offrivano loro volentieri. Tutto iniziò in Svizzera".
(Corriere dello Sport)
Parla lo zingaro. Il serbo collabora nelle 4 ore di interrogatorio a Cremona: oggi a mezzogiorno il secondo round.
Gegic conferma: "Anche la Serie A era in vendita".
Mettiamola così: l’interrogatorio di Almir Gegic è stato un buon primo tempo, dove il Gip Guido Salvini ha messo le basi per ottenere un risultato pieno. La ripresa è prevista per oggi: inzio a mezzogiorno, niente pausa pranzo. Ci sono le premesse perché le attese dei magistrati non vadano deluse. L’ex centrocampista del Chiasso, considerato il numero due della cosidetta banda degli «zingari», latitante dal giugno 2011 a lunedì scorso, si è mostrato collaborativo, come aveva promesso nell’intervista rilasciata alla Gazzetta (a proposito: ha chiesto di poterla leggere). Lo ha confermato l’avvocato, Roberto Brunelli, al termine di un interrogatorio durato menodi 4 ore. E proprio le parole del legale hanno reso interessante il primo round di Cremona: «Stiamo prendendo in esame le partite che sono contestate, anche di Serie A». E quando i giornalisti gli hanno domandato se le parole di Gegic saranno decisive per una salto di qualità dell’inchiesta, con un sorriso Brunelli ha replicato in modo sibillino: «Mi avvalgo della facoltà di non rispondere...». In realtà davanti al Gip i punti cardine sono stati toccati, ma non approfonditi. Dal mister X alle partite; dai giocatori coinvolti ad altri gruppi di scommettitori pronti a investire soldi su gare truccate.Mac’è molto ancora da capire. Salvini per questa ragione aveva già deciso di dividere la «partita» in due interrogatori.
Il cerchio si stringe Il serbo è apparso tranquillo davanti al giudice. Ha spiegato le sue ragioni, ha negato che i giocatori siano stati minacciati da lui e Ilievski («Non serviva, il terreno era fertile»), ha raccontato come il calcio italiano sia una sorta di mercato dove da anni le ultime partite sono in vendita al miglior offerente, ha ricordato la genesi della stangata («A Mendrisio tramite Bressan mi sono visto con Gervasoni e Gritti. Da lì è partito tutto, ma non ero in grado di finanziare i tarocchi. Ecco perché mi sono rivolto ad altri. Così è arrivato in Italia anche Ilievski: disponeva di soldi e di una security di 200 persone»). Insomma, l’ex del Chiasso ha confermato quasi tutto, solo alcuni passaggi di Gervasoni sono stati bollati come «falsi», facendo molti nomi di giocatori coinvolti (su tutti Mario Cassano, ex portiere del Piacenza). Gli investigatori sono soddisfatti,Gegic può davvero condurli al cuore del problema: la Serie A in vendita. E poi ci sono gli altri gruppi. Alla Gazzetta il serbo aveva parlato di «giri diversi » indicando i fratelli Cossato. Rivelazione avuta da Gervasoni. Su questa pista si muoverà il Gip perché la frase «non c’eravamo solo noi» a corrompere i giocatori non può restare nel mistero. Di sicuro Gegic non ritiene credibile Erodiani («Ha cercato di fregarci con quel Paoloni che si è pure finto uno del Lecce con Ilievski quando voleva venderci la gara contro il Genoa. Il bello chepoi è finita 2-2 per davvero... »). A fare da collante potrebbe essere il mister X. Sempre se sia soltanto uno. Gli investigatori hanno comunque le idee chiare: si erano mossi dopo le parole di Erodiani e a breve potrebbero chiudere il cerchio. Questo passaggio unito alla confessione di Gegic sarebbero fondamentali per l’inchiesta.
Singapore E intanto da Singapore rimbalzano notizie di possibili arresti legati allo scandalo italiano. Lo ha dichiarato il segretario generale dell’Interpol, Ronald Noble, al quotidiano Straits Times. I fermi avrebbero a che fare con Gegic. A Singapore fa base Eng Tan Set (alias Dan Tan), considerato da Cremona il boss dei boss e tuttora ricercato.