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Gattuso: 'Sogno di allenare il Milan'
BERLUSCONI - "E' uno dei più vincenti al mondo, sono 30 anni che ha portato il Milan sul tetto del mondo dopo averlo preso in un'aula di tribunale. Stiamo attraversando un momento negativo ma non bisogna dimenticare la storia. Speriamo in una pronta guarigione del presidente".
NAZIONALE - "Si è vista la mano di un grandissimo allenatore, può essere simpatico o meno ma ha preparato una grande partita dal punto di vista tattico, l'Italia è stata padrona del campo. L'ho rivista stamattina e ci sono dei grandissimi spunti per chi fa una professione come me, devo fare i miei complimenti a Conte".
DE SCIGLIO - "E' un ragazzo per bene e un buonissimo giocatore. Per far sì che riesca ad esprimersi al meglio deve stare in un contesto dove tutto funziona, non ha una grandissima personalità ma può fare bene le due fasi".
PISA - "Mi viene da sorridere, perchè nella mia testa quei colori li vedevo come i colori dei nemici (il Pisa ha la maglia nerazzurra come l'Inter, ndr). E' stata una bella gioia, quando fai questo lavoro non pensi ai colori ma solo ad ottenere il massimo".
CARRIERA DA ALLENATORE - "Sto ripetendo il percorso fatto da calciatore, sono andato presto all'estero. A me piace che nessuno mi regali nulla, devo ancora migliorarmi in tantissimi aspetti per diventare un buon allenatore: non basta essere stato un giocatore per saperlo fare, ma il fuoco e la passione non mi mancano".
RESTA AL PISA - "La mia volontà è rimanere: se rimane Lucchesi rimango a Pisa, se invece Petroni la mia avventura qua è finita".
MOMENTO MILAN - "Oggi la cosa migliore è avere programmazione, perchè gli ultimi 4-5 anni ho sentito che si doveva puntare sui giovani e poi questi venivano messi da parte. La cosa più importante è parlare chiaro: si può soffrire, dopo essere stati una macchina perfetta invidiata da tutto il mondo per tanti anni, ci può stare un periodo di transizione, basta guardare la Juventus".
COME SI RISOLVEVANO I PROBLEMI - "Si risolvevano in via Turati e in spogliatoio, fra società e squadra si ragionava con una testa sola e questo è stato il segreto in tutti questi anni. Il carisma di tanti campioni permetteva di sistemare ogni cosa in pochissimo tempo, c'era un grandissimo senso di appartenznea e regole da rispettare, uguali per tutti".
ANEDDOTTO ABBIATI - "Abbiati, Brocchi, Inzaghi, Nesta, Pirlo, Ambrosini e Abbiati, così era il tavolo e la vittima ero io. Loro sapevano che sentivo le partite e mi irritavo facilmente 24 ore prima di una partita, loro si divertivano a farmi incazzare. Hanno sempre rischiato qualcosa perchè non mi piaceva il casino e pretendevo che tutti stessero in silenzio, perché era sinonimo di concentrazione".
ALLENARE IL MILAN - "E' il sogno, così come è stato un sogno indossare la fascia dicapitano con la maglia del Milan addosso. Strada lunga, devo migliorarmi ancora molto, ma se diventerò bravo spero di avere questa opportunità".