Gattuso sbatte la porta: addio Milan
Ringhio si sente fuori dal progetto e dirà no al rinnovo del contratto.
Milan, Gattuso sbatte la porta: non c'è futuro.
"Non voglio essere un peso, ma sentirmi vivo".
I dubbi della società e il rapporto con Allegri.
Non ha ancora scelto la sua prossima meta, ogni ipotesi è aperta: "Da Dubai allo Scozia o agli Stati Uniti".
(Corriere dello Sport)
"Messi è diventato troppo veloce per me". Nesta oggi darà l'addio al Milan (destinazione New York) e aprirà il capitolo dei congedi. Sono dieci i giocatori in scadenza, più Muntari che presto firmerà un nuovo accordo. Aquilani e Maxi Lopez, invece, non verranno riscattati. Seedorf e Inzaghi se ne andranno per scelta societaria, Ambrosini presto si troverà sotto il naso un nuovo accordo da firmare e identico discorso vale per Gattuso. Il suo caso è lo specchio di ciò che sta succedendo nel Milan.
Dopo lo sfogo di Ibrahimovic è trapelata anche l’insoddisfazione del centrocampista rossonero nei confronti del progetto che sta portando avanti una parte della famiglia Berlusconi, quella che fa capo alla figlia Barbara. La politica di contenimento dei costi, l’incertezza sulle strategie che riguardano l’aspetto sportivo e certe scelte mediatiche l’hanno colto di sorpresa al punto di rivedere anche la sua situazione personale. Rino quindi ha deciso di prendere tempo per analizzare bene la situazione. La prossima settimana svolgerà a Coverciano il corso di allenatori riservato ai campioni del mondo per prendere il patentino di seconda categoria e poi incontrerà Adriano Galliani. Toccherà ancora una volta all’ad rossonero convincere il giocatore a sposare il progetto, come è stato fatto con Ibrahimovic che ha avuto un lungo colloquio con lui proprio per capire se verranno mantenute le promesse che gli furono fatte due anni fa. L’impressione è che si vada verso un lento ma graduale cambio generazionale. La famiglia Berlusconi ha in mano i conti del club ed è convinta che si possano operare altri tagli. Oltre al preparatore atletico Daniele Tognaccini sono finiti nel mirino anche altri dipendenti.(La Stampa)