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    Gattuso rinnega le proprie scelte: ora Juve e Lazio per tenersi il Milan

    Gattuso rinnega le proprie scelte: ora Juve e Lazio per tenersi il Milan

    • Daniele Longo
    Un pareggio con il brivido di fronte ai 50000 di San Siro. Che a fine partita hanno fischiato i propri beniamini, colpevoli di aver dilapidato il vantaggio di Piatek al culmine di un secondo tempo giocato male. L'Udinese si è compattata nelle difficoltà, l'ingresso di Okaka ha mandato in tilt il dispositivo, nuovo di zecca, di Gattuso. Il quarto posto è a serio rischio a favore di  una Lazio che sembra godere di una migliore condizione fisica. 


    SCELTE RINNEGATE - Rino Gattuso è sempre stato un maestro di coerenza, la sua carriera da giocatore parla per lui. Ci sta provando anche da allenatore, seguendo linee ben precise nella gestione del gruppo e un'idea tattica imperniata sul 4-3-3 con gli esterni a piedi invertiti. E proprio i suoi fedelissimi sono finiti nel mirino della critica: da Suso a Calhanoglu, passando per Ricardo Rodriguez e Biglia. Per cercare di liberare la fantasia di Paquetà (esperimento ben riuscito fino al momento del cambio) ha rinunciato al suo credo calcistico e  qualche giocatore che ritiene fondamentale. Risultato? La sua squadra ha perso distanze e orientamento come lui stesso ha confermato a fine gara: "Quando dico che ci vuole tempo a provare le cose... Oggi ci abbiamo provato perché dovevamo vincere, ma in un giorno e mezzo il modulo non può avere la stessa fluidità di uno schemo che usi da anni. Oggi tante cose non sono venute bene". La sensazione è che lui stesso non fosse convinto della formazione messa in campo stasera. 


    DOPPIO IMPEGNO DECISIVO - Nelle prossime due gare, contro Juventus e Lazio, il Milan si gioca una fetta importante di Champions League. Anzi, sicuramente decisiva. Perché non sono più ammessi passi falsi, il pareggio di oggi certifica lo stato di crisi e la classifica è troppo corta per pensare di avere ancora bonus da poter giocare.  Gattuso deve ritrovare e ricompattare il suo gruppo, non può più accontentarsi del minimo sindacale come fatto oggi. Mettendo da parte i dissidi interni con Leonardo e cercando di arrivare, con le unghie e con i denti,  a quello che lui stesso ha etichettato come una sorta di scudetto. Il raggiungimento del quarto posto è assolutamente indispensabile per essere confermato  sulla panchina rossonera anche nella prossima stagione. Sono già diversi i profili che si sono interessati alla situazione attuale del Diavolo...

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