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Gattuso: 'Mi brucia, gara regalata a un Barcellona in difficoltà. Pirlo alla Juve? Sono c... suoi, i libri non bastano'
SETIEN - "Lui sa che per 2-3 anni l'ho seguito. Ci siamo sentiti quand'era al Las Palmas e al Real Betis. E' uno degli allenatori che ha la metodologia più bella. Siamo amici da tempo, gli ho spesso rotto le scatole. Vediamo il calcio un po' allo stesso modo".
VALORI DIVERSI - "Quando guadagni 14-15 milioni netti o vali 100-200 milioni vuol dire che i valori ci sono. Ho sentito che oggi il Barcellona avrebbe giocato con le riserve, ma io queste riserve non le ho viste. Stasera la differenza l'ha fatta il singolo, i giocatori importanti. Ringrazio De Laurentiis per avermi scelto e per avermi dato l'opportunità di allenare giovani che diventeranno forti. Dobbiamo crescere. Non potevamo permetterci di addormentarci per mezz'ora qui a Barcellona, il rammarico più grande è questo. I primi 10 minuti il Barcellona non usciva dalla metà campo, poi la mezzora successiva sì. Spesso andiamo sul fondo, ma non al cross. Andavamo sul dischetto del rigore, non alzavamo la sfera. Quand'è entrato Milik invece siamo andati al cross perché ha caratteristiche diverse. A me è sembrata più di una buona partita la nostra oggi".
BARCELLONA - "Sono deluso perché vedendola dal campo mi sono accorto che potevamo fargli male. Abbiamo regalato un po' la partita al Barcellona, che non sta benissimo. Con un po' di convinzione in più e un pizzico di brillantezza mentale... Abbiamo sbagliate cose troppo facili a volte. Potevamo assorbire in maniera migliore. Abbiamo sbagliato sui concetti difensivi, ma anche a livello di passaggi. Sono 7-8 anni che il Barcellona non va sotto nel possesso palla e nei tiri in porta, per questo sono nervoso. Potevamo fare anche meglio, abbiamo lasciato qualcosa ma ci sta. Di fronte c'erano dei campioni. Messi non ti lascia mai tranquillo, non è facile giocare contro questi. Mi brucia perché si poteva fare oggi".
PIRLO ALLA JUVE - "Adesso sono c... suoi (ride, ndr). Beato lui che ha cominciato subito alla Juventus, io ho detto così perché il mestiere è difficile. Bisogna studiare, lavorare, si dorme poco, non basta aver fatto una grande carriera. Un grande in bocca al lupo a Pirlo. Penso che chi è stato un grande calciatore deve togliersi il prima possibili i grandi del calciatore. Questo mestiere non si fa solo leggendo i libri. Capello è in studio e può dirlo. E' difficile come lavoro, non c'entra nulla aver fatto il giocatore".