Calciomercato.com

  • Getty Images
    Gattuso: 'Maradona Dio, oggi il più forte è Messi. Insigne? Migliori come capitano. Ho spiato Setien...' VIDEO

    Gattuso: 'Maradona Dio, oggi il più forte è Messi. Insigne? Migliori come capitano. Ho spiato Setien...' VIDEO

    Siamo alla vigilia di Napoli-Barcellona, gara d'andata per gli ottavi di finale di Champions League. In vista della sfida arrivano le parole in conferenza stampa di Gennaro Gattuso, allenatore del Napoli: 



    CORONAVIRUS - "Prima di iniziare siamo vicini alle persone colpite, al Governo per tutto ciò che sta facendo e speriamo che la problematica si risolva quanto prima".

    DEBUTTO CONTRO IL BARCELLONA - "Non so se è il migliore, ringrazio la squadra e Ancelotti che mi hanno dato la possibilità di affrontare una grandissima squadra. C'è preoccupazione, perché nonostante manchino tanti giocatori al Barcellona, da quando è arrivato Setien riconquistano palla dopo pochissimo e sono cresciuti tanto. Dobbiamo fare una grande partita in entrambe le fasi. È una squadra che ti aggredisce e se non facciamo bene rischiamo grosso".

    INSIGNE - "È un giocatore che non scopro io tecnicamente. Nonostante non abbia una fisicità importante, corre tanto e tatticamente fa cose importanti. Ora deve migliorare nell'essere capitano, deve farsi sentire poche volte ma quando lo fa deve entrare nell'anima. Mi ha sorpreso perché è molto intelligente, apprende subito".

    SODDISFATTO SE... - "Vedrò una squadra che giocherà a testa alta, che non darà la sensazione di essere preoccupata. Voglio una squadra viva che se la giochi fino alla fine".

    MESSI - "Ho letto gabbia, non gabbia, marcatura a uomo. Noi dobbiamo fare una prestazione collettiva, perché non c'è solo lui. Insigne ha detto bene che è il più grande giocatore ed è un esempio per chiunque durante la sua carriera. Fa delle cose che vedo fare solo chi gioca alla PlayStation. Ha delle qualità incredibili ed è un po' di anni che è il più grande di tutti i tempi".

    GATTUSO AL DEBUTTO IN CHAMPIONS - "Stamattina quando mi sono svegliato mia moglie mi ha preparato un caffè ed ho pensato quanto fatto con Gigi Riccio, ho pensato a Palermo, Pisa, Sion e tutti i sacrifici fatti per arrivarci. Non penso a Gattuso giocatore, ma penso al mio gruppo di lavoro che è stato bravo a meritare questo posto".

    PARTIRE MENO DAL BASSO? - "Vedrete domani".

    COME TENERE LA SQUADRA SUL PEZZO - "Con il lavoro quotidiano, con le regole, rispetto e coerenza. Oggi per me la cosa più brutta è dire a quei 2-3 giocatori che non verranno in panchina".

    GATTUSO GIOCATORE - "Più difficile preparare la partita da allenatore. Da giocatore ricordo che correvamo tanto senza toccare palla, facevamo un altro sport rispetto a loro e per 4-5 giorni pensavamo 'come facciamo a giocare a calcio?'. Noi cercavamo altro con altri avversari, ma contro loro erano giornate dove non riuscivamo a ragionare".

    MARADONA O MESSI? - "Diego è il Dio del calcio, non lo dico io oggi. Non l'ho mai visto da vicino, ma so il campione che è stato. In questo momento vedo fare delle cose a Messi che faceva Maradona. Mi dispiace essermi perso qualcosa di meraviglioso".

    SI PUÒ FERMARE MESSI? - "Non dobbiamo commettere l'errore di pensare solo a lui. Noi giochiamo contro il Barcellona e pensare al collettivo. Oggi prepariamo delle cose e vediamo se ci daranno benefici".

    LA QUALITÀ PUÒ FARE LA DIFFERENZA? - "Se la mettiamo in ognuno di noi sì, ma se ognuno pensa a se stesso no. Ci sono due tipi di partite, con il Barça bisogna fare una partita quando hai palla ed una quando non ce l'hai. Un rischio te lo devi prendere e quello deve essere di avere personalità, qualità e metterti in difficoltà nel palleggio".

    IL SUO NAPOLI - "Voglio un Napoli senza paura. Al San Paolo non ho fatto partite incredibili da quando sono arrivato. Voglio vedere una squadra che sappia soffrire, che se la giochi e che se sbaglia qualcosa non si sbraccia, ma si aiuta per 95 minuti".

    MANOLAS E FABIÁN RUIZ - "Penso che tutta la squadra, anche Hysaj, mi ha dato tanto. Fabián dicevo fin da subito che è un giocatore tecnico e doveva mettere forza nelle gambe. Ma non solo loro due, l'importante è ragionare da squadra e mettersi a disposizione l'uno con l'altro".

    GIOCATORI TECNICI O DI SOSTANZA? - "Per come vedo il calcio oggi preferisco cinque giocatori come me e cinque come Kakà e Ronaldinho. Se in una partita metti una squadra 11 contro 11 difensori contro attaccanti vincono i difensori. Ma siccome vedo il calcio in modo diverso preferisco giocare con gente tecnica piuttosto che alla Gattuso".

    SETIEN - "Tutti oggi dicono che il Barcellona si è presentato con 14 giocatori e una banda di ragazzini. Ma guardiamo quei ragazzini come interpretano il calcio. Ho spiato tanto Setien, mi piace la sua metodologia ed ha una grande visione del calcio. Vuole palleggiare ma ha anche una fase difensiva dietro quel palleggio. C'è grande rispetto per la cultura del lavoro in questi 25 anni di Barcellona".

    IL BARCELLONA - "Il Barcellona ha vinto tutto ciò che c'era da vincere e le problematiche fanno il solletico perché sono campioni nella testa. Noi dobbiamo affrontarli con la consapevolezza che sono dei marziani e dobbiamo fare la partita della vita per portare a casa un risultato importante. Ho rivisto il Barcellona con Setien e rivedo una squadra che da due anni non si vedeva. Non mi sorprende solo il palleggio, ma tutto. Quando ha palla gioca anche con il portiere, quindi non puoi prenderli a uomo, dato che Ter Stegen è un playmaker. Ciò che mi impressiona di più è come attaccano lo spazio, con i terzini alti, gli attaccanti che accorciano e attaccano la profondità".

    COME AFFRONTARE LA PARTITA - "Dobbiamo essere noi a far entusiasmare i nostri tifosi. Più abbiamo palla e più devono entusiasmarsi. Ci deve essere la consapevolezza che si deve fare una partita nei 190 minuti, senza sbagliare nulla perché l'avversario non perdona nulla. Dobbiamo avere sicurezza nelle scelte".

    FIDUCIA - "Ne ho sempre avuta. Ho sottovalutato qualcosa, ci ho messo del mio. Inizialmente in fase difensiva non eravamo una squadra e non annusavamo il pericolo. Sotto questo aspetto la squadra è migliorata. Poi ho sentito che a Brescia abbiamo giocato male senza tirare in porta. Ma nella storia del Napoli contro le piccole si è sempre sofferto. Noi dobbiamo far finta di nulla, del bel calcio, e andare avanti pensando a vincere".

    CHI GIOCA - "La priorità è chi sta bene al 100%. Scende in campo chi si sente di poter dare tutto. L'esperienza comunque conta in queste partite".

    Arriva una battuta finale con una domanda fuori coro: "Mister, il Napoli può vincere la Champions?". La risposta di Gattuso è tutta in un sorriso.

    Altre Notizie