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    Gattuso: 'Ecco perché ho lasciato il Valencia. Il Milan è sempre casa mia'

    Gattuso: 'Ecco perché ho lasciato il Valencia. Il Milan è sempre casa mia'

    Gennaro Gattuso rompe il silenzio e spiega l'addio al Valencia alla fine del mercato invernale della scorsa stagione. Il tecnico italiano è intervenuto a El Chiringuito de Jugones e ha raccontato: "Sapevo fin dal primo giorno che al Valencia sarebbe stato un lavoro difficile, ma è stato un onore per me lavorare per un grande club come questo. Ho un buon ricordo della mia esperienza. Lì devi dare importanza a tutto, non puoi fare le cose a metà. Bisogna rispettare la storia di questo club: può succedere che in questo momento non sia possibile spendere molto denaro, ma i tifosi vanno capiti. I tifosi del Valencia sono come me, viviamo il calcio a 360°. Io ho sofferto molto in questo finale di stagione, ho un rapporto forte con tanti giocatori che mi hanno dato tutto: penso a Gayà, che non voleva rinnovare il contratto e alla fine ha firmato per me".

    BARAJA - "Non era facile per lui, ma è un buon allenatore per il Valencia. Sa come funziona, conosce il Mestalla e i tifosi. Valencia è casa sua".

    PETER LIM - "Deve deve prendere una decisione. Il Valencia è un club storico e merita di più. Non mi sono sentito ingannato, ma quando abbiamo iniziato la stagione sono andati via Soler e Guedes negli ultimi giorni del mercato... La società sapeva che a gennaio avremmo dovuto comprare due-tre giocatori, invece non è arrivato nessuno. Quando ho visto che al 30 di gennaio non succedeva quello che avevamo concordato, ho preso la decisione di andarmene".

    MILAN - "Se Valencia è casa di Baraja, il Milan è casa mia. Ho avuto la fortuna di giocare 14 anni in rossonero, oltre ad allenare per due anni, ed è stato un vero privilegio per me".

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