AFP/Getty Images
Gattuso: 'Abate sorprendente, Cutrone ha sfatato un tabù. Tridente con Ibra e Higuain? E Paquetà dove lo mettiamo?'
L'allenatore del Milan Gennaro Gattuso ha commentato a DAZN il prezioso successo in rimonta sul Parma: "Onore al Parma, non è un caso che si trovi in quella posizione, è ben allenata, è fastidiosa, se gli dai campo ti creano problematiche. Abbiamo fatto una buona partita, forse nel primo tempo abbiamo esagerato con i cross, ma la squadra ha fatto quello che doveva fare, ha fatto secondo me una grandissima partita. Vedere un Abate così in quel ruolo è sorprendente. Bisogna essere fortunati a trovare ragazzi intelligenti, qualsiasi cosa gli andiamo a proporre sono sempre pronti. Il segreto di questa squadra è questo, sono contento delle prestazioni di chi gioca fuori ruolo".
Su Cutrone: "Vive per il gol, ha il veleno addosso, sono contento per lui, sfatiamo anche il tabù che non riesce ad incidere dall'inizio. Deve continuare, ha grandi margini di miglioramento. Un tridente con Higuain e Ibrahimovic? C'è anche Paquetà, dove lo mettiamo? Mancano ancora sei partite alla fine del 2018, mi piace giocare con i calciatori offensivi ma ci vuole equilibrio. In questo momento concentriamoci sulle partite, poi penseremo a chi arriverà sul mercato e come sfruttare al massimo le caratteristiche dei giocatori".
Sui cambi: "Il bello dell'Italia è questo, ci sono 60 milioni di allenatori e va bene così. Veniamo giudicati ed è giusto così, il gioco del calcio lo guardano in tanti. Dopo un po' ci sta che l'allenatore perde le staffe e si fa scappare qualche parola in più".
Su Cutrone: "Vive per il gol, ha il veleno addosso, sono contento per lui, sfatiamo anche il tabù che non riesce ad incidere dall'inizio. Deve continuare, ha grandi margini di miglioramento. Un tridente con Higuain e Ibrahimovic? C'è anche Paquetà, dove lo mettiamo? Mancano ancora sei partite alla fine del 2018, mi piace giocare con i calciatori offensivi ma ci vuole equilibrio. In questo momento concentriamoci sulle partite, poi penseremo a chi arriverà sul mercato e come sfruttare al massimo le caratteristiche dei giocatori".
Sui cambi: "Il bello dell'Italia è questo, ci sono 60 milioni di allenatori e va bene così. Veniamo giudicati ed è giusto così, il gioco del calcio lo guardano in tanti. Dopo un po' ci sta che l'allenatore perde le staffe e si fa scappare qualche parola in più".