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Gatti, da Monza a Monza è diventato uno vero: il simbolo della Juve oggi è lui
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SENZA LIMITI – Non piacerà agli esteti, qualche sbavatura se la concede ancora e pure il gol del pareggio del Monza vede un pizzico di suo zampino tenendo in gioco quel giocatore che gli sfugge alla marcatura e influenza Szczesny pur non deviando il cross di Carboni. Ma subito dopo è nell'area avversaria, la cicca e poi la scaglia in rete di prepotenza, prendendosi la copertina come e più di Adrien Rabiot che gli aveva pure servito l'assist al bacio. E ai suoi tifosi, ai suoi compagni, ai suoi allenatori invece piace tanto, piacerà sempre di più, il rinnovo ufficializzato nelle scorse settimane è premio giusto. Il perché lo spiega con le dichiarazioni a caldo: “Emozione pazzesca segnare un gol così importante, ci eravamo detti prima che alla fine dovevamo essere in cima. Alla fine eravamo tutti stanchi, me compreso. Ci crediamo, assolutamente. Loro sono tosti, compatti, l'anno scorso non ci avevamo fatto un punto. Io vivo per il gruppo, sono disposto a dare tutto per questa che è la mia seconda famiglia, si creano dei legami strettissimi”. Con un altro cerchio che si chiude: “L'anno scorso ho perso Gytkjaer sul gol decisivo? Sì, vero, avevo sbagliato, ma mi è servito ancora di più per lavorare e oggi abbiamo chiuso il cerchio”. Bello grande. Come “Gattone”.