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    Gasperini vince una partita sporca, ma l'Atalanta è superiore per qualità. La Juve di Pirlo è indecifrabile

    Gasperini vince una partita sporca, ma l'Atalanta è superiore per qualità. La Juve di Pirlo è indecifrabile

    • Alberto Polverosi
    L’Atalanta ha vinto una partita che un tempo avrebbe vinto la Juve, una partita rognosa, molto muscolare e poco tecnica. L’ha decisa un sinistro di Malinovskyi deviato dalla spalla di Alex Sandro. E’ vero che nella ripresa, come sta accadendo da un po’ di tempo, la Juve era calata di tono, ma anche come occasioni da gol avrebbe meritato il pari. Solo che la Juve non è cattiva come una volta, non è più quella di Conte, né quella di Allegri, questa Juve è ancora più indecifrabile di quella di Sarri. Può darsi che l’assenza di Ronaldo abbia pesato, ma anche col portoghese la squadra di Pirlo ha avuto diversi problemi durante la stagione. Semmai è la diversa qualità a chiarire qualcosa: mentre Pirlo ha dovuto togliere Dybala, il suo 10, per stanchezza, e ha messo Kulusevski, il suo collega ha fatto entrare Ilicic e Malinovskyi. Come tecnica individuale e tecnica collettiva l’Atalanta è superiore agli ormai ex campioni d’Italia.

    PER LA CHAMPIONS - Per capire ancora meglio, e al di là della classifica, la portata di questo risultato bastano due dati: era da febbraio 2001 che l’Atalanta non batteva la Juventus in Serie A ed era dal settembre 1991 che la Juventus non rimaneva senza punti in una trasferta a Bergamo in Serie A. Ora la corsa per la Champions si fa più complicata per i bianconeri. Il Milan è passato a +4, l’Atalanta l’ha sorpassata e ora è a +2, la Lazio è a -4 ma con una partita da recuperare e vediamo cosa accadrà stasera in Napoli-Inter.

    UN TEMPO DA DIFESA - E’ stato un primo tempo pari, con una palla-gol per parte, più un’occasione per la Juve che è stata aggressiva almeno quanto l’Atalanta e se il gioco non è mai decollato la colpa (o il merito, dipende dai punti di vista) va ricercata nell’efficacissimo assetto difensivo delle due squadre. Assetto che prevedeva sul fronte bianconero la collaborazione di Bentancur, sempre vicino a Chiellini e De Ligt, e su quello atalantino il lavoro di Gosens più da terzino (su Cuadrado) che da esterno-cannoniere. Tanta forza fisica, tanti corpo a corpo, ma poco spettacolo, se non quello offerto dagli spunti di Cuadrado, ancora una volta il migliore dei suoi e l’ultimo a mollare.

    SENZA RONALDO - Per l’assenza di CR7, Pirlo aveva pensato a una Juve logica, con Dybala partner di Morata. Il 10 della Juve era al suo ritorno da titolare dopo quasi 100 giorni (98 per l’esattezza), ma è entrato bene nella lotta fisica di questa partita, più di una volta lo abbiamo visto arretrare a ridosso della sua area per iniziare da lì l’azione dei bianconeri. L’assenza di Ronaldo, con la contemporanea presenza di Dybala, ha spostato... geograficamente l’attacco della Juventus passata a sviluppare le sue trame offensive da sinistra (il regno di Cristiano) a destra dove si muovevano McKennie e Cuadrado e dove lo stesso Dybala si allargava perché così poteva tagliare rientrando sul sinistro. Chiesa, dall’altra parte, era meno coinvolto del solito.

    ASSEMBRAMENTO SULLA FASCIA - La conseguenza diretta al cambiamento era una folla di giocatori su quel corridoio. Gosens si occupava di Cuadrado, Djimsiti si allargava per marcare Dybala e De Roon faceva lo stesso per prendere o Dybala o McKennie. Per questa partita, temendo proprio lo sviluppo del gioco juventino sulle fasce, era tornato alla difesa a tre.

    LE OCCASIONI - La prima palla-gol del primo tempo è stata dell’Atalanta, con una conclusione di Pessina in piena area deviata all’ultimo tuffo da De Ligt in angolo. L’occasione della Juve è nata invece per un tentennamento di Maehle in area piccola, ha cercato di proteggere la palla che invece Chiesa gli ha soffiato, l’ha toccata per Morata il cui pallonetto d’esterno è stato cacciato via da Djimsiti. Ultima possibilità per i bianconeri con il tiro di Chiesa (su assist di Cuadrado), deviato in angolo da Maehle. Niente di che se si pensa alla qualità dei due attacchi, ma Morata e Dybala da una parte, Muriel e Zapata dall’altra non hanno trovato spazio. La ragione l’abbiamo già spiegata: meglio le difese.

    IL FLESSORE DI CHIESA - Pessina non aveva convinto Gasperini che a inizio ripresa l’ha sostituito con Pasalic senza però alterare l’impostazione della squadra. Il cambio non ha portato miglioramenti visibili. Non è stata invece una scelta tecnica quella di Pirlo quando ha tolto Chiesa per far entrare Danilo. Chiesa si era fermato toccandosi i flessori, fra l’altro domenica prossima è (sarebbe...) in programma il suo ritorno a Firenze. La Juve è cambiata con Danilo terzino destro, Cuadrado ala sulla stessa fascia e McKennie esterno sinistro.

    POI KULUSEVSKI E ILICIC - Stava inevitabilmente calando il rendimento di Dybala, ma Pirlo ha aspettato fino a metà ripresa per sostituirlo con Kulusevski, nello stesso momento in cui Gasperini ha messo in campo altra qualità con Ilicic al posto di Muriel. E Ilicic, con la prima palla che gli è capitata, peraltro sul destro, il piede sbagliato, l’ha piazzata sulla testa di Zapata che ha bruciato Danilo e in tuffo l’ha messa fuori di niente. Era l’occasione più nitida di tutta la gara. L’Atalanta stava crescendo.

    QUALITA’ MASSIMA - Gasperini ha insistito sulla tecnica con l’inserimento di Malinovskyi al posto di Maehle e l’Atalanta è tornata al 4-2-3-1, con Freuler e De Roon davanti alla difesa, Ilicic, Pasalic e Malinovskyi dietro a Zapata. Dopo un periodo di appannamento, la Juve si è rifatta vedere con un’intesa Kulusevski-Morata, il tiro dello spagnolo è stato deviato in angolo da Gollini. E’ uscito McKennie un po’ acciaccato, è entrato Arthur per dare un po’ di palleggio alla Juve.

    IL SINISTRO DELL’UCRAINO - Il doppio cambio di qualità di Gasperini ha dato alla fine il risultato atteso. L’Atalanta si è portata più avanti, una punizione micidiale di Malinovskyi da una trentina di metri è stata deviata in angolo da Szczesny e sullo sviluppo di quell’angolo è nato il gol dell’Atalanta, palla da Ilicic ancora a Malinovskyi, altro sinistro terrificante ma anche molto fortunato perché è rimbalzato sulla schiena di Alex Sandro ed ha battuto Szczesny. Era dal campionato 2010-11 che la Juventus non perdeva almeno 5 volte nelle prime 31 giornate. Non è proprio la stagione della Juve.


    :(actionzone)


    IL TABELLINO

    Atalanta-Juventus 1-0 (primo tempo 0-0)


    Marcatori: Malinovskyi (A. 42’ s.t.)

    Assist: Ilicic (A. 42’ s.t.)

    Atalanta (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Djimsiti, Palomino; Mæhle (dal 27’ s.t. Malinovskyi), de Roon, Freuler, Gosens; Pessina (dal 1’ s.t. Pasalic); Muriel (dal 23’ s.t. Ilicic), Zapata. All. Gasperini.

    Juventus (4-4-2): Szczesny; Cuadrado, De Ligt, Chiellini, Alex Sandro; Chiesa (Dal 13’ s.t. Danilo), Bentancur, Rabiot, McKennie (dal 32’ s.t. Arthur); Dybala (dal 23’ s.t. Kulusevski), Morata. All. Pirlo.

    Arbitro: Daniele Orsato di Schio.

    Ammoniti: Bonucci (J. 26’ s.t.), Gosens (A. 33’ s.t.), Malinovskyi (A. 34’ s.t), Djimsiti (A. 37’ s.t.), Cuadrado (J. 48’ s.t.).

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