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    Gasperini lo abbraccia, Cristiano Ronaldo lo beffa ancora: e ricorda pure alla Juve che è l'imperatore del calcio

    Gasperini lo abbraccia, Cristiano Ronaldo lo beffa ancora: e ricorda pure alla Juve che è l'imperatore del calcio

    • Renzo Parodi
      Renzo Parodi
    Ero pronto a celebrare con inni ed elegie al miele d'ambrosia l'impresa vittoriosa sul Manchester United da parte di un'Atalanta formidabile per abnegazione, corsa, saggezza tattica e sacrifici. Vasi di unguento avrei scoperchiato per Zapata, grande protagonista – l'assist per il gol di Ilicic e una rete segnata in proprio con un'azione da rugbista – un autentico tormento per i lungagnoni della difesa inglese, che pure dovrebbero essere adusi a cozzare contro certi pesi massimi. E invece eccomi costretto a levare canti ammirati per un campione che non tramonta. Cristiano Ronaldo ha conficcato una doppietta nella porta di Musso, ha salvato i Red Devils da una brutta sconfitta e ha ricordato al colto e all'inclita di casa Juve che lui, sommo campione e cannoniere verace (798 gol in carriera, 136 in 303 presenze con la maglia del Manchester United) è sempre il re, anzi l'imperatore del pallone. Non ricordo un cecchino altrettanto micidiale, capace di scomparire per larghi tratti del match salvo riemergere come il dio Nettuno dia flutti e fulminare chiunque si fosse illuso di averlo cancellato dalle acque, pardon dal terreno di gioco. 

    L'Atalanta non è riuscita a vendicare il rocambolesco 3-2 di Old Trafford. Eppure ha giocato una signora partita, tutta testa e gambe, ha colmato il gap di classe con la blasonata avversaria. Ha visto il traguardo e ci è caduta addosso, vittima di quel satanasso. Un capo diavolo, Ronaldo, di una compagnia di diavoli rossi che trabocca talento ma a volte si smarrisce nei suoi stessi valori. La Dea resta in corsa nel Girone F, sebbene sia stata scavalcata dal Villarreal che ha battuto lo Young Boys e ha affiancato in vetta il Manchester United. La guerra continua e non è affatto perduta. 

    Atmosfera magica all'entrata delle squadre. Il Gewiss Stadium ribolle di entusiasmo, il pubblico di casa annusa l'impresa. Giocatori in ginocchio prima del fischio d'inizio dell'arbitro, lo sloveno Vincic. Squadra speculari, Gasperini e Solskjaer schierano in avvio il 3-4-1-2. Da una parte davanti a Musso il trio De Roon, Demiral, Palomino, due mediani, Freuler e Koopmeiners, due esterni Zappacosta e Maehle, una mezza punta, Pasalic, alle spalle del duo formato da Ilicic e Zapata. Sul fronte inglese De Gea tra i pali, Bailly, Varane e Maguire in terza linea, due mediani, McTominay e Pogba, due esterni, Wan Bissaka e Shaw e Bruno Fernandes rampa di lancio per Rashford e Ronaldo. CR7 agisce come punta centrale però svaria qua e là, imprevedibile e imprendibile. La sua condizione atletica appare eccellente e la sua leadership in campo chiara e acclarata. CR7 incita i compagni, li guida. Un vero condottiero. Il suo ritorno in Italia purtroppo per l'Atalanta, risulterà sfolgorante. 

    La Dea gioca senza timori, spinge e contrasta il tentativo di pressing del Manchester United, scavalcando il centrocampo con lanci lunghi su Zapata. Anche il bomber nerazzurro è in serata di grazia, Varane (finché resterà in campo) e poi Bailly dovranno sudare le sette camicie per limitarlo. Qualche errore in uscita, dalla parte di De Roon, consente ai Red Devils di replicare con azioni rapide e profonde. In una di queste, Shaw anticipa De Roon e serve McTominay, destro del mediano, deviazione netta di Palomino e pallone che sbatte sulla base del palo e se ne va. Occasione alquanto casuale, la partita la fa l'Atalanta, pencolando di preferenza sul settore offensivo di sinistra, dove Zapata si allarga costringendo il suo marcatore a pedinarlo. Al minuto 12 il centravanti di Gasperini affonda palla al piede, vede Ilicic e gli serve un pallone giusto giusto, sinistro al volo di Josip, il tiro è secco ma centrale, De Gea di accartoccia malamente e si lascia passare il pallone sotto la pancia. Atalanta avanti e lo stadio è una Piedigotta. 

    De Roon spinge come un dannato a destra, qualche palla va persa e sono brividi e però è la Dea a menare la danza. Gasperini in piedi scatta e urla come un ossesso, non è mai abbastanza soddisfatto dei suoi, li invita ad alzarsi, ad attaccare. Al 31' Zapata su un pallone maldestro di Pogba ha la chance del raddoppio, il prodigioso recupero di Bailly gli nega la gioia del gol. Come nell'azione del gol di Ilicic, interviene in Var ma in entrambi i casi non rileva irregolarità. 

    Partita piacevolissima e incerta, Atalanta più spigliata e coraggiosa, Manchester United sornione, tenta ripartenze fulminee senza riuscire a imbastire una manovra costante. Al 37' Varane, infortunato, esce e Solskjiaer lo sostituisce con Greenwood, un attaccante, e rivede il modulo. I Red Devils passano al 4-2-3-1 col tridente Greenwood-Ronaldo-Rashford assistito da Fernandes. L'Atalanta è in controllo ma al primo dei 4 minuti di recupero concessi dall'arbitro Vincic (perfetta la sua direzione di gara), Ronaldo rifinisce in gol con un destro imperioso un'azione fantastica, tutta di prima, avviata da Fernandes, proseguita da Greenwood, ancora Fernandes col tacco per il destro implacabile di CR7. Gasperini abbraccia Cristiano all'uscita dal campo. Bel gesto. 

    Ripresa. Il Gasp cambia Pasalic con Djimsiti e riassesta l'Atalanta sul 3-5-2, De Roon viene spedito a tallonare Fernandes e alla fine non gli lascerà che poche briciole. Il Manchester sembra più tonico e convinto, Zapata e Rashford sfiorano il gol ma entrambi in posizione irregolare, puntualmente rilevata. All'improvviso a rompere l'equilibrio provvede Zapata: imbeccato in verticale da Palomino, fila verso De Gea, evita il contrasto di Maguire e con lo scavetto scavalca il portiere e fa 2-1. L'arbitro su segnalazione dell'assistente Kovacic segnala la posizione di fuorigioco del centravanti, interviene il Var e lo corregge. Il gol è buono. Atalanta di nuovo avanti, 2-1. Lo stadio è una bolgia. 

    Il match da bello che era diventa bellissimo, l'Atalanta si compatta senza ammucchiate, anzi continua a giocare come piace al suo allenatore, con razzenti anticipi in tutte le zone del campo che costringono l'avversaria a precipitosi ripiegamenti. Ronaldo è sparito dai radar, gioca punta centrale ma i suoi faticano ad innescarlo, la cerniera di mezzo della Dea è stretta stretta e dietro Palomino e Demiral montano una guardia spietata. Il girotondo dei cambi (fuori Pogba per Matic, fra gli altri) non produce effetti visibili. Gli inglesi alzano il baricentro del gioco ma cozzano contro i muri atalantini. Gasperini risponde con Muriel per lo stremato Ilicic, Luis ha la consegna di tener palla e assistere Zapata. Il bisonte bergamasco è davvero un'iradiddio, prima quasi spazzola la traversa con un gran colpo di testa, poi per poco non sorprende De Gea con una spingardata dai 30 metri. 

    In mezzo al campo si accendono duelli epici, Koopmeiners ha domato Pogba e si dedica con uguale verve a curare Van De Beek, Freuler, il vero faro della Dea, non dà tregua al possente McTominay che viene pure ammonito. Sembra fatta, ma il tempo di recupero come nel primo tempo risulterà fatale. Ancora al primo minuto, un tocco orizzontale di Greenwood raggiunge Ronaldo, destro al volo chirurgico, pallone nell'angolino a cinque centimetri dal palo e addio impresa. E subito dopo per poco a Ven Der Beek non riesce il colpo del ko, Musso ci mette la manona e salva il pari. Un risultato crudele e anche parecchio ingiusto per l'Atalanta. CR7 ha estratto il secondo coniglio della serata dal suo magico cilindro. Non resta che inchinarsi. All'andata era finita pure peggio: sconfitta per 3-2 dopo il doppio vantaggio del primo tempo. E chi l'aveva decisa in articulo mortis per i Red Devils? Che domande.. Cristiano Ronaldo… 

    :(actionzone)
    IL TABELLINO:
    Atalanta-Manchester United 2-2 
    Marcatori: pt 12' Ilicic, pt 46’ Ronaldo, st 11’ Zapata, st 46' Ronaldo. 
    Assist: pt 12' Zapata, pt 46’ Bruno Fernandes, st 11’ Palomino, st 46' Greenwood. 
    Atalanta (3-4-2-1): Musso; de Roon, Demiral, Palomino; Zappacosta, Freuler, Koopmeiners, Maehle; Pasalic (1’ st Djimsiti), Ilicic (25’ st Muriel); Zapata. A disp. Rossi, Sportiello, Pezzella, Malinovskyi, Scalvini, Miranchuk, Lovato, Piccoli. All. Gasperini. 
    Manhester United (3-5-2): De Gea; Bailly, Varane (38’ pt Greenwood), Maguire; Wan-Bissaka, Bruno Fernandes (4’ st van de Beek), McTominay (42’ st J. Sancho), Pogba (24’ st Matic), Shaw; Cristiano Ronaldo, Rashford (24’ st Cavani). A disp: Henderson, Mata, Martial, Lingard, Fred, Dalot, Telles. All.: Solskjaer. 
    Arbitro: Klancnik (Slovenia). 
    Ammoniti: st 7' McTominay (M). 

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