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Gasperini: 'La mia Atalanta da nove e mezzo. Qui a vita? Dipende...'
RICONOSCIMENTI - "Ho ricevuto tantissimi attestati di stima, tanti meriti che ho sempre cercato di condividere con tutto l'ambiente perché non può essere frutto di una sola persona. Il premio che mi ha emozionato di più è stato la cittadinanza onoraria, va oltre tutto: è un legame più forte, la cosa più bella".
PANCHINA - "Quando le cose non vanno? Cerco di togliermi dalle telecamere (ride, ndr). Il mio modo di starci? Stare sempre davanti, ho scoperto che girarsi è il modo migliore".
2020 - "Al sorteggio pensavamo tutti al passaggio del turno, poi si è pensato meno positivo. La Champions è una manifestazione nettamente al di sopra delle altre, ottenere la qualificazione è stato un grande traguardo, con il Valencia ce la giochiamo ma lo pensano anche loro. Coppa Italia? E' un po' strana, dovremo giocare a Firenze e probabilmente ancora in trasferta con l'Inter: bisogna arrivare al momento giusto. Campionato? Ci sono squadre in ritardo come Milan e Napoli: è ancora una volta un torneo in cui dobbiamo essere bravi ad approfittarne, in alcuni casi secondo me non lo abbiamo fatto".
PARMA - "Sorpresa insieme a Cagliari e Verona, sarà difficile da battere perché soprattutto in trasferta stanno facendo bene. Kulusevski è esploso in modo esponenziale".
RINFORZI A GENNAIO - "Posso anche non aspettarmi niente, in questi anni non è arrivato molto. Il mercato a gennaio è difficile, non si muovono giocatori di valore e alcuni sono fermi da molto. Non sono io che devo aspettarmi rinforzi, ogni sessione è un'occasione di miglioramento per l'Atalanta. Non ho una mentalità statica, le squadre si evolvono, ho una visione diversa del mercato: io sto benissimo così, anche l'Atalanta deve capire come ragionare, abbiamo dimostrato di poter affrontare tante partite in sequenza con una rosa ridotta".
FUTURO - "Percassi dice Gasperini a vita? A me fa molto piacere, ma il calcio è legato molto anche alla condivisione tecnica. La condivisione con le persone è totale, è importante mantenere certi livelli e giocare con delle idee condivise. Abbiamo un legame molto forte tra squadra, ambiente e società: ci vuole umiltà, ma anche l'ambizione di fare bene, che non è arroganza o presunzione".