Gasperini ha vinto una partita su 5, Gomez già segna a Siviglia: dov'è l'errore?
DIFESA E CALI DI TENSIONE - Se l'attacco non preoccupa particolarmente (8 gol nel parziale, 11 contando la coppa), è la difesa a destare qualche perplessità in più: 7 le reti concesse nello stesso periodo (9 con la coppa) di cui 6 negli ultimi due turni di campionato, entrambi tra le mura amiche del Gewiss Stadium contro Lazio e Toro. Gasperini spiega il calo di rendimento con stanchezza e qualche infortunio di troppo sulle corsie esterne (ieri out sia Hateboer che Maehle), ma le difficoltà sono più da ricercare in cali di tensione e di intensità mai visti sotto la gestione Gasperini. Troppa differenza tra la prestazione di San Siro, 3-0 e Milan annichilito, con le partite contro Udinese, Genoa e soprattutto gran parte della sfida con il Torino, una squadra che fino a quel momento aveva ottenuto un solo punto negli otto confronti con le prime sette squadre della classifica: da 3-0 a 3-3, con l'occasione per il sorpasso sui piedi di Verdi nel finale, vuol dire spina staccata troppo presto e un difetto ammesso da Gasperini.
GASPERINI - Stanchezza, errori sotto porta per chiudere la partita e pensieri rivolti al ritorno di coppa con il Napoli, Gasperini prova a spiegare il passo falso e il periodo altalenante. Ma proprio dalle recenti dichiarazioni del tecnico orobico emerge come uno dei possibili problemi sia proprio il cambio d'atteggiamento dell'intero ambiente e manifestato sul campo: eccesso di confidenza o superbia a seconda dell'accezione che si voglia dare, l'umiltà e l'equilibrio che hanno contraddistinto negli anni la favola Atalanta spesso non si trovano più. "3-2 senza un tiro in porta del Torino", "A qualcuno dà fastidio vederci lì in classifica", "Lazio? Stavolta è andata bene a loro" e ancora "Finiscono spesso dietro di noi (in classifica, ndr)". Parole volte a mettere pepe, ma che denotano un parziale cambio di mentalità e atteggiamento da parte della squadra che ora si esalta contro le big e pensa già alla doppia sfida con il Real Madrid ("La cosa bella è la mentalità, il fatto di giocarcela alla pari, senza paure, contro le grandi" diceva Gasp dopo il Milan) ma che contro le 'piccole' rischia di abbassare la soglia dell'attenzione. Questione di equilibrio, diceva Gasperini spiegando l'esclusione di Gomez con motivazioni di natura tattica, un equilibrio tra ambizioni e consapevolezza che l'Atalanta sembra aver parzialmente perso. Un equilibrio che non ha avuto quando ha scaricato senza batter ciglio il giocatore che ha contribuito probabilmente più di chiunque altro a renderla una certezza del nostro campionato e un club ammirato in Europa perché "Pronta a camminare con le proprie gambe". Un equilibrio che Gomez ha invece mantenuto anche nel momento dell'addio, ricordando solo con affetto e nessuna parola aspra la squadra e la città che sono state più che una seconda casa per lui. E ora il Papu è tornato al gol e al sorriso, mentre la Dea e Gasperini frenano e si interrogano su quali errori correggere per dimostrare di poter essere sempre ai livelli cui hanno abituato anche senza l'ex capitano.
@Albri_Fede90
Scopri di più su Pokerstarsnews.it