Gardini: "Palermo al di sotto delle attese. Fiducia in Dionisi, recuperiamo in fretta. Obiettivo? Europa e prime 10 della Serie A"
PERCHE' IL PALERMO? - "Il City Group ha scelto di investire nel Palermo e nel calcio italiano perché c'è la sensazione che si possa migliorare e sviuluppare ancora tanto. Abbiamo squadre in Inghilterra, Spagna, Francia e Belgio ed era il momento giusto con Palermo che è una piazza ideale come bacino d'utenza e possibilità di sviluppo commerciale".
QUANTO PRIMA SI DECIDE E CHE VALUTAZIONI? - "Il Palermo è stato acquistato fondamentalmente in Serie C. Il Gruppo ha una visione temporale molto lunga, non direi illimitata, ma lungimirante. Il Palermo era un'opportunità in termini assoluti, sportivi e non sportivi".
RENDIMENTO - "Dal punto di vista sportivo siamo al di sotto delle nostre aspettative. Ha dimostrato che negli anni passati si deve essere nella posizione giusta a metà del girone di ritorno, ma noi dobbiamo darci dentro da subito e recuperare terreno il prima possibile. Dal punto di vista commerciale siamo una delle realtà che sta rendendo meglio di tutte".
STRUTTURE - "Una delle chiavi di volta fu che il precedente proprietario, aveva già acquistato un terreno dove realizzare il centro sportivo. Noi l'abbiamo realizzato in 14 mesi con un centro importantissimo e abbiamo realizzato anche una seconda parte di terreno su cui stiamo studiando. Lo stadio è un altro asset su cui vogliamo intervenire e stiamo dialogando con l'amministrazione per trovare la soluzione milgiore per tutti".
STADIO - "Noi stiamo trovando un appoggio dall'amministrazione della città di Palermo. Tutto sta procedendo, nonostante le difficoltà che ci possono essere. A noi interessa comunque che ci sia lo stadio, non ci interessa costruire altro attorno o annesso. Il nostro stadio è già aperto 365 giorni all'anno con tour e museo".
EUROPEO - "Certo, incide anche la candidatura per gli Europei 2032. Sono valutazioni che stiamo facendo per essere di supporto. Per il calcio italiano è un periodo molto lungo, ma c'è margine. Lo stadio di Palermo è stato rifatto parzialmente per i mondiali del 1990 e non ha più avuto una manutenzione straordinaria. Noi stiamo facendo dei lavori per rendere migliore l'esperienza dei nostri tifosi. A Palermo abbiamo tanti tifosi stranieri che vengono e ci chiedono di fare il tour dello stadio e non sempre si può".
IL CALCIO ITALIANO - "Ha potenzialità di cui non si rende neanche conto e spesso si perde nel chiacchiericcio e nelle beghe di quartiere che non gli fanno avere la visione d'insieme. Manca un principio di sostenbilità".
SOSTENIBILITA' SPORTIVA - "Da 1 a 100 a che punto siamo per far si che i risultati sportivi non siano condizionanti? È una domanda che faccio spesso ai miei collaboratori e non siamo mai sopra i 30. Le potenzialità che ha una squadra e una città come Palermo sono difficilmente quantificabili. Ha avuto un brand e una storia di calciatori importanti, ha un bacino d'utenza in tutto il mondo enorme. Abbiamo l'obbligo di essere maggiormente competitivi".
LE ALTRE SQUADRE DEL GRUPPO - "Ogni società del gruppo ha una propria autonomia completa a parte quella economica. C'è una grande integrazione, un ottimo scambio di dati e informazioni, c'è grande collaborazione. Si fa sistema e si fa industria. Se fai parte del gruppo devi condividere le esperienza, anche dal punto di vista sportivo. Ci sono tanti giocatori che stanno passando da diversi club nel gruppo e ti possono permettere di crescere".
VISIONE - "Vogliamo creare una multinazionale leader dal punto di vista di gestione? Si ma il driver finale è il risultato dal punto di vista sportivo. Senza quello non c'è niente. Poi il resto fa crescere e migliorare, ma prima di tutto viene il punto di vista sportivo".
CHI DECIDE? - "Il calcio in Italia viaggia su quello che si dice e poco su quello che si fa. Noi del City Group siamo per il fare. Non facciamo slogan o proclami, sicuramente sbagliamo e sbaglieremo, ma vogliamo ridurre la percentuale d'errore. A noi interessa essere credibili e avere competenza. Dobbiamo guardare negli occhi le persone con cui parliamo tutti i giorni e produrre risultato sia sportivo che di business. Siamo un gruppo di lavoro giovane e come detto siamo sotto gli standard".
LA FORMULA - "Si gioca sempre 11 contro 11 e si gioca con un pallone. Tutto quello che sta attorno al campo si può costruire, in campo si deve essere più bravi. Abbiamo fatto quest'anno uno storytelling importante quest'anno per ciò che serviva fuori dal campo, poi il campo deve essere all'altezza".
COMUNICAZIONE - "Palermo ha la fortuna di avere un brand e un colore visto in tutto il mondo. Dua Lipa, Martin Scorsese... insomma il brand è visibile e viaggia per conto proprio. Poteva essere così senza il City Group? Difficile dirlo. Palermo dovrebbe avere la consapevolezza di quello che è. C'è potenzialità al di fuori del comune. Dopo le big 5 Palermo può esserci"
VINCERE - "La difficoltà più grande? Ad oggi vincere le partite. 24mila spettatori di media, 13mila abbonati, sostegno continuo anche in tasferta. Il problema sono i risultati, è un piccolo neo che non è poi tanto piccolo"
FIDUCIA NELL'ALLENATORE - "Fiducia nell'allenatore, non potrebbe essere diversamente. In un'intervista recente di Ferran ha ribadito che noi non decidiamo mai il lunedì. Dobbiamo essere riflessivi, guardare i numeri e i dati e non guardare solo i risultati. La prestazione può esserci e non vinci"
BUDGET E RISULTATI - "Noi abbiamo un budget a inizio stagione. Il budget economico deve portare a un risultato sportivo con autonomia totale e responsabilità locale. In tutte le società, infatti, il management è locale. L'aspetto territoriale ed identitario è fondamentale. Non è una colonizzazione, ma un supporto"
SVANTAGGIO? - "Per un italiano la difficoltà è anche avere i soldi a disposizione. Non eravamo abituati".
OBIETTIVO EUROPA - "L'obiettivo finale qual è? L'Europa? Sì, il Palermo ha le potenzialità per arrivare a stabilizzarsi nelle prime 10 squadre della Serie A"
MERCATO - "In 10 anni abbiamo preso un solo giocatore dal City. Si condivide tutto, ma poi il Palermo decide individualmente se prendere o non prendere un giocatore. Il processo per cambiare un allenatore vale allo stesso modo per il City come per il Palermo".
COME SI CAMBIA? - "Le soluzioni le deve trovare il Palermo, non il City Group. Il mercato è un'opportunità ma è anche un alibi. Può essere una soluzione, ma noi dobbiamo trovare la forza anche al nostro interno".