Garcia e Pioli, c'eravamo tanto odiati: in Napoli-Milan c'è in ballo anche il futuro
PRIMA DI QUEL DERBY - Bisogna risalire al 25 maggio 2015 per tornare a quell'incrocio infuocato che fece scattare la lite tra i due. Era la 37a giornata e Garcia guidava la Roma, mentre Pioli era tecnico della Lazio. Un derby a un solo turno dalla fine del campionato, che metteva in palio un posto diretto in Champions League, senza passare dai preliminari. Alla guida della classifica c'era la Juventus, mentre alla Roma - che era seconda - una vittoria nel derby avrebbe garantito un posto in Europa, mandando la Lazio a 4 punti di distanza.
IL BOTTA E RISPOSTA - Le scintille tra i due si accendono già alla vigilia del match, sospinte dalle parole di Garcia: "Sembra che la Roma debba giocare in 12 per poter fare risultato, mi sembra assurdo. Io ricordo che la Lazio ha vinto l'ultima gara con un gol irregolare dopo aver pianto con l'Inter". Repentina la risposta di Pioli: "Gli allenatori stranieri vengono in Italia e diventano peggio di noi, Garcia poteva evitare di dire che siamo dei piagnoni e di parlare di una partita in cui non c'era. Non è stato corretto né professionale". Insomma, le premesse nell'avvicinamento a quel derby della Capitale già facevano da preludio ad un copione interessante.
GARCIA BATTE PIOLI - La sfida si era poi conclusa con la vittoria della Roma grazie ai gol di Juan Iturbe e Mapou Yanga-Mbiwa, in risposta al momentaneo 1-1 della Lazio firmato da Filip Djordjevic. Un risultato che catapultò la Roma in Champions League costringendo la Lazio al terzo posto. Nel post partita, la rabbia di Pioli in risposta alle parole della vigilia: "Sei un bugiardo, tu che parli di piagnoni...". E ancora Garcia: "Ma stai zitto, non sai perdere, sei un rosicone!". Accesa la replica dell'allora tecnico della Lazio: "Adesso parla di questa partita, non parlare di altro".
NAPOLI-MILAN - Ora, dopo ben 8 anni, i due si ritrovano da avversari, ma questa volta a fare da cornice non c'è lo stadio Olimpico, bensì la bolgia del Diego Armando Maradona. Sono passati diversi anni e - seppur tra i due ancora oggi non corra buon sangue - gli animi si sono raffreddati, ma una cosa non è cambiata: l'assoluta necessità di fare punti. Da una parte, i rossoneri arrivano a questa sfida con la pressione di due sconfitte pesanti, patite prima con la Juve in campionato e poi con il PSG in Champions. Dall'altra il Napoli, seppur vittorioso nelle ultime due uscite contro Verona e Union Berlino (quest'ultima tutt'altro che agevole), si porta sulle spalle il peso del titolo di Campione d'Italia e non può pensare di perdere altra distanza dal Milan (già a 4 lunghezze) e di andare potenzialmente a - 8 dall'Inter in caso di vittoria degli uomini di Inzaghi sulla Roma. Le premesse per un Napoli-Milan bollente ci sono tutte. Ricordando gli screzi tra Garcia e Pioli, sicuramente la determinazione non mancherà.