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Gancedo: 'Vi racconto Simeone jr, una spugna! E vedo l'amico Diego all'Inter'
Pipa, ma che tipo è questo Gio Simeone? Altro che figlio di...
"Macché! Ha un atteggiamento totalmente opposto. Pensate, Gio lo chiamavo apprendista permanente, un alunno che ha sempre voglia di imparare. Ne ho visti pochi come lui".
Un paragone?
"Non con un giocatore, con un oggetto (sorride, ndr). Mi piace paragonarlo a una spugna: gli insegni qualcosa, la assorbe immediatamente. Non smette mai di imparare".
Cos'ha di speciale questo attaccante, oltre al cognome?
"Vede il gioco come pochi, ha movimenti importanti, in area di rigore non si perde una giocata. Credo abbia un'ottima carriera davanti, l'ho sempre pensato".
Ma cosa c'è di papà Diego in questo Gio?
"Lo conosco bene e posso dire che il Cholo lo ha cresciuto alla grande, anche sul punto di vista umano: ha un'educazione e un'intelligenza molto rare, si comporta sempre in modo esemplare. Gli auguro tutto il meglio, sono felice che stia facendo bene in Italia".
Quanto ha voluto giocare in Serie A? Magari, anche questo è frutto di Diego...
"Ha sempre voluto l'Italia. E forse era nel DNA Simeone, lo ricordo entusiasta quando arrivò al Pisa. Credo stia accadendo lo stesso a Gio, con il Genoa".
Il Genoa di Preziosi ha un merito: aver insistito per portarlo in rossoblù.
"Hanno premuto tanto per prenderlo, tutto vero. C'erano anche altri club, in Italia come in Spagna (Pescara e Sporting Gijon su tutte, ndr) ma il Genoa ha voluto Simeone ed è venuto a prenderselo. Ha fatto un investimento intelligente".
Domanda difficile: con Diego vi conoscete bene, vede Simeone all'Inter da giugno? E il figlio dove può arrivare?
"Sarà una decisione del Cholo. Lui ha un anno più di me, ci conosciamo bene avendo giocato insieme nelle giovanili, quando io ero all'Argentinos Junior. Chissà se vorrà allenare l'Argentina o potrà proseguire la sua carriera all'Inter di cui si parla tanto, di sicuro l'Italia gli piace: ce lo vedo. Gio può giocare in qualsiasi squadra anche col papà da allenatore, anche all'Inter, perché no? Non ho dubbi, ma lasciatelo crescere...".