Milan, Galliani: 'Entro settembre ne prendiamo uno forte, ma prima serve vendere' VIDEO
Intervenuto in conferenza stampa nel raduno di presentazione stagionale del Milan, Adriano Galliani ha parlato a tutto tondo della nuova stagione del club partendo dalla scelta di sfruttare casa Milan come sede dell'evento: "Casa Milan è stata un idea di Barbara Berlusconi che ha voluto fortemente e che è diventato un luogo centrale del Milan. E' una piazza grandissima, più di quella del Duomo. Speriamo di far diventare questa piazza piena di gente e di tornare a vincere presto. E' doveroso tornare a qualificarsi in Champions League. Negli ultimi 15 anni, abbiamo fatto per 13 volte la Champions. Ci manca tantissimo ed è la nostra vita. Dobbiamo tornarci assolutamente".
Sull'allenatore Filippo Inzaghi e sulla scelta di affidargli la panchina in un momento storico così delicato Galliani difende la proprio decisione: "L'entusiasmo di Filippo Inzaghi è incredibile. Ieri a Milanello ho sentito aria positiva. Credo che i risultati arriveranno. L'anno scorso deve essere ricordata come una pausa, ma ora ricominciamo. Avevo pensato a Pippo fin da quando smise di giocare a calcio. Abbiamo disegnato la strada a Pippo. Poteva andare a Sassuolo a gennaio, ma l'abbiamo voluto tenere con noi. È l'uomo giusto al posto giusto".
Sul mercato a una domanda rivoltagli da un tifoso, Galliani, secondo quanto riporta Milannews.it, avrebbe risposto: "Ne prendiamo uno forte". In conferenza stampa però Galliani ha confermato di aver già mosso passi importanti: "Qualche acquisto c'è già stato. A parte Agazzi e Albertazzi, non è stato dato il giusto rilievo ad Alex e Menez che arrivano da un club prestigioso come il PSG. L'organico è molto ampio, dobbiamo scendere a 24/25 giocatori. Prima venderemo, poi ne arriveranno altri. Alcune trattative saltano perché i giocatori non vogliono lasciare Milano e il Milan. Da qui a settembre qualcosa succederà, ma personalmente sono soddisfatto".
Infine una battuta sull'Italia, sul nuovo presidente federale e sulle parole dalla Turchia di Cesare Prandelli: 'Polemizzare con le persone non serve a nulla, lo fate voi, ripeto che non serve a nulla. Diciamo solo che non è stato elegantissimo, tutto qua. FIGC? Per quanto mi riguarda io non ho mai parlato. È solo cominciata la campagna elettorale, nulla di drammatico. Il momento del nostro paese non è uguale a quello di 30 anni fa, ci sono meno risorse e bisogna utilizzare le idee. Ora l'Italia è un paese di passaggio e non di arrivo. Una volta i palloni d'oro giocavano tutti qui, ora non più. È più difficile, bisogna essere più bravi".