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  • Galliani: 'Parlo solo del Milan di cui mi sono occupato. Berlusconi non torna, Balotelli poteva fare di più' VIDEO

    Galliani: 'Parlo solo del Milan di cui mi sono occupato. Berlusconi non torna, Balotelli poteva fare di più' VIDEO

    • Federico Albrizio, inviato a Palazzo Lombardia
    Anche Adriano Galliani, ex ad del Milan, è presente a Palazzo Lombardia per la mostra "I Grandi Successi del Milan". Ecco le dichiarazioni rilasciate ai microfoni di Calciomercato.com: "Mi emoziono ancora quando vedo i colori rossoneri. Sono qui per celebrare il grane Milan che ha vinto, quindi parlo del Milan di cui mi sono occupato io dall’86 al 2017, non parlo del Milan di oggi perchè non me ne occupo. Berlusconi ricompra il Milan? Mi sento di escluderlo. Il mio ricordo più bello è certamente la Champions di Barcellona contro la Steaua: c’era un’intera città, Milano, che si era riversata lì e tutto lo stadio era rossonero. Credo sia una cosa che succederà mai più in una finale di Champions. Paolo Maldini? E’ una leggenda, quando siamo arrivati noi era già un anno che giocava titolare nonostante fosse un bambino, è andato avanti giocando sempre a livelli straordinari. Persona straordinaria e calciatore irripetibile. Balotelli? Lo rimprovero sempre, doveva fare di più, ha tutto per essere un grande, ma sta a lui".

    Poi dal palco: "Sono con Berlusconi dal ‘79, essendo nato a Monza e tifoso del Monza mi occupavo del Monza: dagli amici di Berlusconi ero considerato solo esperto di calcio. Iniziamo poi la trattativa per acquistare il Milan, riuscita il 20 febbraio del 1986: il Milan era in tribunale aveva due istanze di fallimento, compriamo il Milan a scatola chiusa e Berlusconi decide di mettermi ad. Farina aveva conservato buoni giocatori, Galli, Baresi, Maldini, Tassotti, abbiamo un’ossatura di giovani e una buona squadra. Il Milan di Berlusconi nasce il 1º luglio del 1987, quando scegliamo Sacchi, Gullit e Van Basten: Berlusconi ci porta al castello di Pomerio, convoca il Milan e Berlusconi ci dice che avremmo dovuto vincere il campionato per andare in Coppa dei Campioni e vincerla nell’89. I giornalisti non ci credevano: i giornalisti prima ironizzano su Berlusconi, poi lo combattono e poi vince lui. Parte questa avventura e vinciamo lo scudetto, a Napoli, con il sorpasso. Vinciamo poi la Champions, il buon Dio ci fa scendere la nebbia a Belgrado e arriviamo fino a Barcellona vincendo, diventando campioni del mondo contro il Medellín. Da lì comincia l’epopea che ha cambiato il calcio: prima ci riuscì l’Ajax, poi il Milan di Sacchi, poi il Barça di Guardiola. E noi siamo orgogliosi di essere una di queste tre squadre".

    E ancora: "Abbiamo avuto tre grandi periodi, tra Sacchi, Capello e Ancelotti: 31 anni irripetibili, da qui sono passati tutti i più grandi giocatori del mondo. Il merito è tutto di Silvio Berlusconi: sono orgoglioso di aver vissuto un periodo meraviglioso, ancora adesso di notte guardo le vecchie partite del Milan e mi emozione e mi orgoglio. Non ci sarà mai una cosa come quella di Manchester: battere l’Inter in semifinale e la Juventus in finale… che goduria! Tornati da Manchester organizziamo una cena, con il mio dottore, e anche dopo 4-5 giorni rivedendo il rigore di Sheva avevo paura lo sbagliasse"
     

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