Michel Platini fu un obiettivo di mercato del primo Milan di Berlusconi, ma non vestì mai il rossonero: «È uno dei nostri grandi rimpianti», ha rivelato oggi Adriano Galliani, amministratore delegato del Milan, intervenendo oggi alla cerimonia di presentazione dei nuovi ingressi nella Hall of fame del calcio italiano. Fra i premiati di oggi, ha spiegato Galliani, «ci sono giocatori come Baggio e allenatori come Sacchi che sono stati nel Milan, e ci sono stati un giocatore e un allenatore che abbiamo corteggiato ma non siamo riusciti a raggiungere. L'allenatore è Marcello Lippi, e il giocatore è Michel Platini».

L'amministratore delegato del Milan ha quindi parlato alla platea del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze del suo rapporto col calcio, «la grande passione della mia vita», rievocando una fuga da casa da bambino per vedere la finale dei mondiali del '54 Germania Ovest-Ungheria, una fuga in Svizzera per vedere in diretta tv Milan-Benfica di Coppa dei Campioni, e una risposta data verso la fine degli anni '70 all'allora aspirante editore televisivo Silvio Berlusconi: «Ero suo fornitore - ha ricordato Galliani - e quando mi chiese se sarei stato in grado di costruire una rete tv nazionale, gli dissi che sarei stato in grado di girare l'Italia giorno e notte. Ma mai quando giocava il Monza, la squadra della mia città di cui ero dirigente».