Raramente avevamo visto un Adriano Galliani così lanciato. Lui, di solito prudente e misurato all'inverosimile in sede di mercato. Ma con Carlitos Tevez deve essere scattato qualcosa di speciale. Sarà la brama di regalare al Milan in tempi d'austerity una superstar da 53 gol negli ultimi due anni a Manchester, perché l'a.d. rossonero si è esposto oltre modo nella trattativa, abbandonando l'abituale strategia usata in trattative delicate come quella per Ibrahimovic.

 

Galliani già da inizio dicembre si era detto possibilista su Tevez, investendolo poi  della carica di unico possibile acquisto per gennaio, quindi dichiarando pubblicamente di essere disposto ad aspettarlo fino al 31 gennaio. Ma la faccia lo Squalotto (come lo chiamano sul mercato) l'ha letteralmente messa ieri, quando in un ristorante di Rio de Janeiro si è fatto fotografare con l'Apache e il mediatore Kia Joorabchian. 

 

Non è ancora chiaro se il Manchester City accetterà o meno l'offerta "fantasiosa" partorita dalla geniale mente del dirigente rossonero. Di certo dopo gli scatti e l'esposizione mediatica, Galliani ha imboccato una strada che a fine corsa condurrà a un bivio: o l'ennesimo colpo a effetto di uno degli uomini mercato più bravi al mondo o un epic fail di portata gigante, specie se alla fine Tevez dovesse finire sull'altra sponda del Naviglio. Immaginate come i tifosi dell'Inter possano schernire i cugini agitando la prima pagina della Gazzetta di oggi già un secondo dopo l'ufficializzazione di Carlitos all'Inter? Roba da sfottò per mesi, forse anni.

 

Siamo certi che Galliani non sia impazzito all'improvviso. O ha 4 jolly in mano o ha già visto le carte dell'avversario. Perché, ci perdoni l'a.d. milanista, alla sua età sarebbe un po' fuoriluogo mettersi a giocare d'azzardo. Specie in questi tempi di crisi. E allora la convinzione è una: se si è fatto già fotografare con Tevez, è perché ha la sicurezza di portarlo a giorni a Milanello. Magari al ritorno dalle vacanze in Brasile, scendendo insieme le scalette dell'aereo. Una scena, questa sì, alla Galliani...